| Premetto che probabilmente questa mia interpretazione e analisi (parola grossa) è del tutto sbagliata, poiché non sono nella testa di Molko e quindi non so cosa pensasse quando ha scritto questo testo. Comunque sia, essendo libera l'interpretazione, ho provato a darne una, filtrata attraverso le mie esperienze e il mio animo (quindi perdonate se è distortaXD)
E' un'analisi pezzo per pezzo, devo ancora lavorare su quella globale.
Bloccato tra l'agire o il morire, Mi sento emaciato. Difficoltà nel respirare, provo e riprovo Soffocherò. Agire o morire, questo è il punto. Agire e ferirsi, ma continuare seppur con difficoltà a respirare, o arrendersi e morire? Non è agire o patire, ma l’alternativa è la morte. Forse un’idea che già ha sfiorato il protagonista, come soluzione al dolore della vita. Si sente emaciato, perché per ora non ha scelto nulla, non agisce né muore, ma rimane in bilico, emaciato anche nel senso della perdita di forze ma non troppo, tanto quanto basta per rimanere in vita, ma comunque non abbastanza forte per reagire, per agire. In pratica, non è né vivo né morto, ma emaciato, il fantasma di se stesso. Proprio per questo prova difficoltà nel respirare, e anche se ci prova, soffoca. Il protagonista di questo testo è debole, fin troppo fragile e sensibile, quasi patetico (ma dico quasi per diverse ragioni). In un certo senso vuole ancora farcela, ma non ci riesce, gli sembra di soffocare. Anzi, dice “soffocherò”, e non dice se sia un bene o un male, per quell’agire o morire che non vede nella morte della negatività, ma quasi una liberazione. Infatti, lui prova e riprova, a respirare, a reagire, anzi direi a sopravvivere. Prima o poi soffocherà, per ora sente solo difficoltà a respirare. Questa situazione può essere presa letteralmente, come trasposizione del dolore provato, o in senso figurato, come angoscia mentale e quindi anche fisica (quell’essere emaciato non escludo sia una condizione psicofisica.) Mi immagino lui che soffoca in uno stagno, molto simile a quello del video di “36 Degrees”, tranne per il significato dello stagno, che lì era molto più metaforico.
Dondolando dalle cime piu’ alte, Senza niente rimasto a cui aggrapparsi. Sta per sprofondare, e non ha nulla a cui aggrapparsi. Forse prima la persona amata era la sua ancora di salvezza, ora è solo, a subire le conseguenze delle sue azioni, o non-azioni. Le cime più alte le vedo come il cumulo delle proprie menzogne, dei propri guai, o anche l’isolamento che si è creato. E’ salito sulla vetta della propria esistenza, estraniandosi da tutti, volendo guardare tutto dall’alto, l’ipocrisia e la falsità della gente che lo additava come diverso, o addirittura perverso (non dimentichiamo l’infimo grado di tolleranza della nostra società). E tutto andava bene lassù con il proprio amante, finché lui non ha deciso di scendere. In questa ottica, l’agire o morire potrebbe significare questo: immaginate una montagna e la sua vetta, siete seduti lì, soli per scelta, eremiti, ma sempre con il vostro amore accanto. Immaginate che lui vi lasci soli, a combattere la solitudine. E immaginate le uniche alternative che vi rimangono: scendere giù ad affrontare la vita, o buttarvi dalla vetta e affrontare la morte. A pensarci bene, la cima più alta è dove non si respira affatto bene, perché l’aria è più rarefatta. Quindi la si potrebbe considerare come un sinonimo di quella condizione di “emaciato” prima spiegata. Oppure, più semplicemente, si tratta di lui che sta precipitando.
Ogni cielo è blu, Ma non per me e per te. Torna a casa. Questa parte mi sembra piuttosto semplice, ma ogni frase può celare nuove interpretazione. Ogni cielo è blu, come già fatto notare, è un segno di ottimismo. Non per me e te, però. C’è da scegliere se intendere “me e te” come due entità distanti, o come “insieme”. Il “torna a casa” seguente mi fa pensare che si tratti della prima possibilità, anche se non è da escludere che come casa Brian intenda il legame, e non la vicinanza fisica. Magari la persona che desidera è lì con lui, ma distante.
Bicchiere e benzina, vodka e gin, E' come respirare metano, Se “glass” qui si intende quello per fumare erba, insomma la pipetta, il collegamento a vodka e gin è poco difficile, quello a benzina no. Se ci fosse stato un parallelismo tutto sarebbe stato lineare. Erba = benzina, vodka = ?, a livello di effetti, o meglio di dannosità. Chiunque sia ad assumere droga e a bere, è come se morisse. Anche se “respirare metano” lo associo a “agire o morire”, perché se si respira ancora è comunque doloroso, come respirare metano, per l’appunto. E’ auto lesivo anche vivere, e morire sarebbe suicidio. Cosa lo trattiene? La paura, o l’amore. Oppure “respirare metano” potrebbe riferirsi alla situazione dell’amato, la causa per la quale si è allontanato, e cioè la droga e l’alcol, che lo uccidono pian piano, impedendogli di respirare, di vivere davvero. Oppure è il protagonista che, soffrendo per la condizione dell’altro, non riesce a respirare, perché è solo sulla cima più alta, senza che quella persona possa aiutarlo. E’ come se fosse seduto a guardare il suo amore che si autodistrugge, e riuscisse solo a pensare che adesso lui è solo, che se l’altro continua così presto morirà, e così gli sembra di non poter respirare. Ma, di fatto, non fa nulla per salvare l’altro e se stesso. Fin troppo fragile, sospeso nel limbo dell’indecisione. Forse quella decisione che deve prendere, “quell’agire”, riguarda proprio il salvare la persona amata…cosa potrebbe salvarla se non allontanarsi?
Gettati da un corpo all’altro, Ma ancora non sembra attenuare il dolore. Più vado avanti e più questo brano mi ricollega a “Nancy Boy” e a “Lady of the Flowers”, se in entrambe si parla di prostituzione o comunque di ricerca di un partner diverso ogni notte. Questa frase potrebbe riferirsi all’amato o al protagonista. Nel primo caso: l’amato si getta da un copro all’altro, alla ricerca della persona, o forse della sensazione, che può lenire le sue sofferenze. Il protagonista sembra quasi dargli uno schiaffo morale, prima mossa per l’agire, per dirgli che la sua vita così dissoluta e i suoi sfoghi di piacere sono solo temporanei, e che anche lo stato di benessere che ne ricava è illusorio e fragile. Non attenua il dolore, che può derivare da una sofferenza interna costante o da una certa situazione. Forse è lo stesso dolore che cerca di seppellire con l’alcol e la droga, forse è il dolore di non essere certi dei legami che si anno, forse è la depressione, o forse è la paura della solitudine, che sembra avere in comune con il protagonista. Nel secondo caso: lui, il protagonista, si getta da un corpo all’altro, alla ricerca del piacere disinteressato, perché ha paura di rimanere solo (e qui ricordo “Because I Want You”). Ma non allevia il dolore, quello per la situazione in corso, per il rapporto difficile e graffiante che ha con l’amato. Cerca in amori fugaci un modo per dimenticare la persona a cui davvero vuole bene, che ama e non vuol vedere soffrire, che non è in grado di salvare.
Svanisce come una traccia di rossetto, Mi spinge sempre via. Anche questo mi fa pensare che si tratti di un ragazzo che si prostituisce, sia come lavoro che come divertimento (se così possiamo chiamarlo, e se teniamo conto di quanto detto sul gettarsi da un corpo all’altro). “Mi spinge sempre via” mi fa pensare che lui, il protagonista (che chiamerò Brian anche se potrebbe non essere lui) cerchi qualcosa di profondo nel rapporto, ma l’altro lo respinga perché incapace di amarlo, oppure perché timoroso dell’amore. Il richiamo al rossetto è molto suggestivo, soprattutto se pensiamo a “Nancy Boy”.
Ogni nuvola è grigia, Con i sogni di ieri. Il rimpianto, o meglio il ricordo. Che ormai aleggia in una nuvola grigia, che racchiude il sogno che il tempo fosse sereno, ed è anche la testimonianza che il temporale si avvicina.
Va sempre tutto contro natura, E posso provarlo e negarlo. Qui mi trovo in difficoltà, perché non so se intende che va tutto storto, o allude a qualcosa di più profondo...
Dai a una scimmia un mezzo cervello, e tuttavia finirebbe per bruciarlo Inteso così è come un’autoaccusa, per dire che lui, Brian, non è capace di tenersi stretto ciò che ha, o comunque non è capace di far nulla.
Ora che il momento clou e’ finito, Avrei voluto esserci anche io. Forse questo indica l’essersi perso qualcosa di importante, senza riferimenti precisi o metaforici.
Come già detto ad Angelic Bitch via mp, per me è importantissimo chiarirmi le idee su questi testi. Se qualcuno di voi, di certo più esperto di me, ha altre idee, mi piacerebbe saperle, e sapere se ho scritto solo cavolateXDDD Voglio un confronto.
|