Premessa:
Da un po' di tempo a questa parte mi capita di produrre qualcosina, di sera, a dir la verità si tratta di mini fanfiction che ho deciso di riunire in un unico post da aggiornare di volta in volta. Così è venuta fuori una serie di piccoli spaccati unici, per lo più sono storie che non hanno nessun legame fra di loro, per ognuna mi sono ispirata a una canzone e tutte (o quasi) vedono protagoniste figure femminili che "ispirano" Brian, ognuna a modo suo.
I brani sono privi di qualsiasi introduzione sull'orientamento spazio/temporale adottato nella storia, o sulla trama in sè, di modo che chi intenda leggere possa immaginare a piacimento ognuna di queste pillole, nelle situazioni, nell'identificazione del personaggio (che potrebbe essere chiunque, dalla vicina di casa alla compagna di scuola...a voi stesse!)
Indicazioni:
Somministrare poco alla volta, solo quando se ne può trarre benefici, e non sotto i dodici anni u.u
Effetti collaterali:
Può dare acidità e sonnolenza, talvolta anche una comprensibilissima voglia di vomitare.
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N.B: Come prima ho deciso di ripostare Scared of Girls perchè credo abbia il suo senso, ciò non vuol assolutamente dire che dobbiate rigervela.
BlisterMuse I
"I'm a man, a liar"
Mi sono innamorato di lei,e ormai l'ho persa.
Dice che se davvero l'amavo potevo risparmiarmi di andare a letto con sua sorella.
Ma l'ho fatto.
E' come se,quando voglio una cosa,e già ce l'ho,e sono felice,mi sembra di non averla mai abbastanza per me,e,alla ricerca del modo di farla ancora più mia,finisco col farmela scappare.
Ho fatto così anche con lei. Non sapevo che avesse una sorella minore fino a due giorni fa.
Ma mi sono bastate quarantotto misere ore per tradirla con lei.
Amber non mi parla più,neanche a lezione,se la incrocio per strada.
Ricordo tutto di lei,il suo viso,il suo corpo.
E' nettamente diversa da Sarah,non sembrano neanche sorelle.
Amber è alta,slanciata,molto magra. Ha i capelli di un biondo morbido,ambrato appunto. E ha sempre un sensuale profumo fiorito. La sorella è scura,minuta e formosa,con una quarta piazzata bene. Ma le gambe,le gambe sono le stesse.
Sottilissime,lunghe e candide,puntellate quà e là da piccoli nei.
Ricordo che Sarah,quel pomeriggio sul mio divano,ne aveva uno minuscolo e perfettamente disegnato sulla coscia destra,dove avevo voluto baciarla,prima.
Il profumo della sua pelle mi ricordava maledettamente quello di Amber,ma in me scalpitava trionfante il desiderio,la mia avidità. Volevo anche Sarah,perchè non avevo abbastanza Amber.
E il mio orgoglio,probabilmente suscitato dal senso di impotenza nei confronti di un sentimento più grande di me,aveva nuovamente trionfato sul mio "lato buono".
Amber rimaneva,seppure non mi guardasse neanche più negli occhi,su quel piedistallo favoloso a cui continuavo ad agognare anche quando l'avevo lì con me,fra le mie braccia. Lei rimaneva lì,sospesa,nella sua bellezza ed eleganza distaccata,perennemente al di sopra.
Anche adesso,che l'avevo distrutta e tradita,in un certo senso sconfitta,continuava a farmi paura.
Il mio essere perennemente in confusione,dipendeva proprio da questo. Come facevano,tutti gli altri,a rapportarsi con l'altro sesso? A cercare di ottenere una persona così diversa da loro stessi? Con i maschi è molto,troppo più facile. Stiamo insieme o no,scopiamo o meno,parliamo.
E' tutto molto diverso,più immediato. Essendo fatti allo stesso modo,ci pensiamo poco e niente.
Se deve,succede e basta.
Come fanno,gli altri?
Dovrei farmi incatenare al suo letto,quello di una ragazza,garantirle di essere suo per sempre,sposarla? Eppure credo che nessuna ragazza sia così stupida. E' per questo che mi fanno paura,tutte. Amber ancora di più,specialmente adesso che mi manca.
Mi manca terribilmente.
Continuo a pensare che non l'avrò mai,che non mi perdonerà.
Ma ieri mi ha parlato.
Mi ha rivolto la parola per la prima volta da quando mi sono scopato sua sorella.
Per l'esattezza,l'ho fermata io,ho cercato di salutarla.
Lei si è voltata solo dopo che le ho sfiorato la spalla,deve aver avvertito l'urgenza,l'esasperata insistenza di quel gesto patetico. Così ha scosso la sua chioma di miele,e mi ha guardato negli occhi. Dura,glaciale.
E spietata.
Pronta all'attacco.
"Dimmi solo una cosa,Brian."
Ha atteso solo che respirassi,che tirassi il fiato,poi ha esordito.
Ha il coltello dalla parte del manico,ed è decisa a colpire,violentemente:
"Almeno era brava,Sarah?"
I suoi occhi verde smeraldo mi perforano la testa,e per un attimo mi sembra di non vedere altro che lei,sdraiata sul divano di casa Molko,i capelli di lato,a coprire le spalle chiare,e una Lucky Strike fra le labbra.
Continuo a fare il suo gioco,lei prevede che non risponda,lo so. E' pronta ad agitare nuovamente quel capo da cortigiana antica all'indietro,per tornarsene sui suoi passi,sicura e ferita solo nel più profondo. Non mi darebbe mai soddisfazioni come mettersi a piangere o a gridare.
Sta per andarsene,quando mi decido a parlare:
"E' brava. Ma tu lo eri più di lei."
Sorride sarcastica,sconcertata.
Amber è stata una delle poche che mi ha sempre spaventato così.
Ci è ricaduta,oggi le ho offerto una sigaretta. E' sempre stata incredibilmente fine,ed elegante,ma fuma quasi più di me. Si è fatta bastare una Winston Blu,per oggi. L'importante è non rimanere a secco. Mentre si avviava sulla mia strada pensavo a come lei potesse essere meravigliosa,incredibilmente appropriata,in un quadretto apocalittico.
Sì,una Amber mitologica,semi nuda e perfetta,che prega con tutto il cuore un Dio diverso,un Dio frivolo e malevolo,di farla entrare in questa spaccatura che ha inghiottito il mondo.
E lui,malevolo e misericordioso,l'assolve e le apre la strada.
Adesso,per colpa della frivolezza di quel Dio così effimero,mi ritrovo a dipendere da due ciocche dorate di capelli morbidi,e un minuscolo,delizioso neo fin troppo intimo.
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BlisterMuse II
"Ask for Answers"
Adrianne dorme ancora come un angelo silenzioso e vagamente oscuro.
Dopotutto, sono solo le quattro del mattino.
Posso sentire il suo respiro caldo e fremente che le solleva, le anima dolcemente il petto.
E' bianchissima, come me. Ma si trucca meno, e ha la pelle perfetta. Si trucca meno del suo "ragazzo". Osservo i suoi capelli neri sparsi a ventaglio sul cuscino.
L'aria è impregnata di un profumo variegato: il suo, quello salmastro del mare, lo squarcio immenso di mare che riesco ad osservare da qui, che vedo chiaramente riempire la finestra di fronte al letto. Non potrei desiderare di meglio.
Mentre respiro a pieni polmoni quella brezza marina fragrante, il profumo di Adrienne m'invade nuovamente il campo olfattivo.
Non trovo modo migliore per capire il mio posto, se non quello di chiedere risposte al mare.
E' l'unico che stanotte sembra poterle dare. Vorrei poter avere un immagine, un semplice ritratto di quel candore opalescente sulla pelle di Ad, adesso si sta muovendo, si rigira fra le lenzuola negli spasmi del suo sonno agitato, le si scopre un piede. Un piedino minuscolo e diafano, dalla caviglia sottilissima. Non voglio che abbia freddo, già trema, così mi avvicino e la ricopro il più silenziosamente possibile.
Appare così fragile, quasi quanto me...
Forse è questa la risposta. Non posso stare con qualcuno più vulnerabile di me, che è poco più di un uccellino caduto dal suo nido, fra le mie mani troppo distratte.
Qualche rivolo impalpabile mi scende sul viso, è solo brina, che fra poco finirà per ricoprirmi i capelli se me ne sto ancora affacciato al davanzale sulla spiaggia. Ma lo faccio anche per smettere di guardare quel canarino fragile nel mio letto, che ha seminato un po' delle sue morbide piume in giro per la stanza: il suo reggiseno di pizzo caduto per terra, la boccetta di colonia sul comodino (è troppo pigra perfino per portarla in bagno) , un angolo di cuscino, vicino ai capelli, lievemente macchiato di rossetto.
Sogni d'oro, mia eterna domanda a cui neanche il mare ha ancora saputo trovar risposta.
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Edited by arual66 - 5/5/2011, 23:03