| Crisi di mezza età.
Bellamy’s experimenting with red.
Mi accendo una sigaretta, mentre sfoglio con poco entusiasmo le pagine di una rivista patinata trovata sul tavolino del tourbus.
Una smorfia.
Sono tutti dei venduti i cantanti di oggi, ecco cosa. Tutti così commerciali.
Tutti così prevedibili.
Sospiro.
Giro di nuovo pagina.
Eccone un’altra, questa volta una donna: bassa, nera, affascinante.
Vestiti strani e colorati, che richiamano forme geometriche mai viste prima.
Espiro il fumo della sigaretta.
Accessori fuori dal comune, abbinamenti osceni, make up orribili.
Non la conosco nemmeno, non so se è una cantante o un’attrice, ma so che non le chiederei mai consigli per l’abbigliamento.
Un’altra pagina.
Un’altra smorfia.
E’ proprio vero, sono tutti uguali.
It’s not pink, it’s pomegranate!
Poi – ragioniamo – se io, Brian Molko, mi chiedo perché c’è questa folla di artisti che si adegua al flusso delle mode, un motivo ci sarà.
Se mi domando come mai nessuno riesce ad essere originale di questi tempi, una spiegazione ci deve essere.
In poche parole, se mi pongo delle domande che non mi sono fatto in quasi quindici anni di carriera, vuol dire che c’è qualcosa che non va.
Ed è esattamente questo che penso quando vedo i capelli di Jared Leto.
Rosa.
Anzi, non rosa. Lui lo chiama pomegranate.
Melagrana.
Ora.
Non dico che si debba tenere la solita tinta bionda o nera pece.
Non dico che non possa farsi una crestona di sei metri, con tanto di nido di rondini.
Ma… rosa?
He’s fair haired, now.
Inoltre questo ragazzo cambia il suo colore di capelli come io cambio un paio di mutande.
Va bene, forse ho esagerato, ma almeno ogni tre o quattro giorni, come gli gira.
Certo, c’è tanta gente che ha dei passatempi strani, come chi colleziona scontrini della Tesco o come chi va in giro a contestare la quasi estinzione dei mufloni.
Sono persino pronto a giustificare chi fa i puzzle da dodicimila pezzi della grandezza di due centimetri per due, con, come soggetto, un oceano a tinta unita.
Sono passatempi quasi del tutto rispettabili.
Ma andare in giro acconciato come un evidenziatore fluorescente no.
Va bene, anche io ho avuto dei momenti all’esordio della band in cui ero tutto tranne che normale, ma non andavo in giro conciato come una confezione di pennarelli a punta grossa.
Guardiamo Matt Bellamy: ha cambiato più colore di capelli lui che un semaforo durante un giorno particolarmente trafficato.
Forse c’è qualcosa in quelle tinte che attira la gente.
It’s not blue, it’s smurfleberry!
Quando, due giorni dopo le mie attente riflessioni sulla moda 2010, leggo che Jared Leto ha cambiato di nuovo colore dei capelli, sono sull’orlo di una crisi di nervi.
Blu. I suoi capelli sono blu.
Anzi.
Puffo.
« Puffo? PUFFO? Ma che cos’hanno in testa questi qua, le bollette scadute della AAT? » grido ad un certo punto.
Mi alzo dal divanetto reclinabile di scatto, ignorando Steve e Stef, che mi guardano sconvolti.
« Oh, beh, ora basta! Sono stufo! Vado a farmi giallo evidenziatore, poi vediamo chi pareggia!»
Con passo pesante mi dirigo verso l’uscita del mezzo, fermo ormai da ore, deciso a trovare una parrucchiera qua in giro.
Stefan guarda Steve, ancora confuso.
« Giallo evidenziatore!? » chiede.
Steve fa spallucce.
« Crisi di mezza età. Capita anche ai migliori ».
Note finali: ci tengo a precisare, come prima cosa, che stamane, alle due di notte, quando voi stavate beatamente dormendo, io me ne sono uscita con questa cosa.
L'ispirazione è venuta fuori quando Jared Leto ha scritto sul suo twitter "It's not blue, it's smurfleberry!", riferendosi al suo nuovo colore di capelli.
E già. Seguo veramente brutta gente.
Scherzi a parte, potrà essere orribile, potrà essere troppo corta, potrà essere patetica e forse anche OOC, non lo so, ma se ora avete questa One Shot sul vostro forum è per colpa di Buddy. Sì, lei, che mi ha obbligato a postare D:
Scherzi a parte, critiche e commenti (soprattutto critiche u.u) sono ben accetti u.u
E se avete avuto le palle per arrivare fino a qui... complimenti! XD
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