| Ssssalve! Ho deciso di scrivere una nuova fic, non sarà molto lunga ma spero che vi piaccia. Ditemi cosa ne pensate e ovviamente criticate, così potrò migliorare (:
Uno.
Chiusi a chiave la porta del soffocante camerino che mi avevano assegnato. Con il sudore che ancora grondava dalla fronte, tirai un paio di strisce e accesi la tv, gesto sistematico per calmare i nervi. Vincent era su mtv, intervistato da due coglioncelli che di musica non capivano un cazzo. Probabilmente non avevano mai ascoltato una sua canzone e questo mi mandava in bestia. Che cosa stupida. Alzai al massimo il volume e chiusi gli occhi un istante. Mi sembrava che fosse accanto a me, a sciogliere tutti i miei dubbi. Mi persi tra l’ondeggiare della sua voce rauca, fin quando una domanda mi svegliò dal tepore in cui vagavo. - Che ci dici della tua vita privata?- Cazzi miei, avrei risposto. Ma lui no, si fermò e poi esibì un sorriso rilassato. - Benissimo, ho una moglie fantastica- E hai un’amante che morirebbe per te. Questo non è opportuno dirlo, vero? - Ed è incinta- Oh, no. No, non è possibile. Maledetta puttana! - E ora pubblicità, rimanete con noi, Vincent Valentino ci parlerà di quello che lo ha spinto a diventare un cantante- Un bambino. Un fottuto bebé. E io? Come posso competere con una moglie e un figlio? Un motivo in più per uscire di scena, una persona normale lo farebbe. Che ci faccio in una vita così sana, perfetta? Un piccolo drogato depresso. Il bene e il male. Mi tappai la bocca per soffocare i singhiozzi che mi scuotevano. Vincent era tornato dietro lo schermo con il suo viso imperturbabile. Non riuscivo neppure a seguire il filo del discorso. Presi il telefono e composi il numero che ormai sapevo meglio del mio nome. - Brian, dimmi- Distaccato, ma cordiale. - Vinc, s-senti quando potremmo vederci?- Ero diventato un balbuziente del cazzo. - Non lo so, Brian- sospirò lievemente e mi parve quasi di sentire la sua freschezza sfiorarmi la guancia – Sono molto impegnato, ma domani sera faccio un salto. Se ho tempo- - Ti aspetto a casa mia- - Tu come stai?- - B-bene- - Allora a domani- - Buonanotte- - Buonanotte a te. Ah, Brian- - Ssì?- - Sai che non devi chiamarmi su questo numero, Lucy potrebbe insospettirsi- - Scusami, l’avevo dimenticato- Pazzo, sono completamente pazzo. Cosa gli dirò? Tanti auguri per il bambino! No, starò zitto. Se non vuole parlarmene lui, non vedo perché dargli l’occasione buona per lasciarmi. In fondo non era certo la prima volta che gli nascondevo qualcosa. **
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