Black Eyed PLACEBO Forum • Loud like Placebo version

Seisedo MAC and Maybelline.

« Older   Newer »
  Share  
arual66
icon14  view post Posted on 27/10/2010, 13:59     +1   -1




Ecco..ho iniziato a scriverla da poco,mi è venuta l'ispirazione prima di iscrivermi a questo forum. Sono nuova e Spero davvero che possa piacervi.
Per ora posto una prima parte,se vi piace continuerò ;) Vi prego di darmi consigli e dirmi cosa ne pensate,mi farebbe davvero piacere! :sosweeet:


Shiseido,MAC and maybelline-


E' bellissimo. Non ci sono altre parole per descriverlo.
O forse no,non è bello,ha solo qualcosa,un piglio,uno sguardo,un particolare che rapisce.
No,non è bello. Lo sta dicendo anche Helena,la mia migliore amica:'Cosa stai guardando?
Il piccolino?E' nuovo,so che ha studiato a casa fin'ora.
Dev'essere un figlio di papà o roba del genere,uno sfigato comunque.'
Distolgo lo sguardo.
'Helena,non stavo guardando niente.'
Si è voltato,adesso ne posso scorgere il profilo completo. Sta ridendo,un sorriso ampio,una bocca larga sollevata in un ghigno madreperlato,dolce,quasi femminile. Non conosco il motivo di tanta ilarità.
Per un attimo noto il ragazzo che lo affianca, e che probabilmente lo ha fatto ridere.
E' molto più alto,ha un fisico asciutto,capelli cortissimi e un viso spigoloso e concentrato,felino.
Ma la vista del ragazzo più alto non mi distrae a sufficienza. Visto così,quel ragazzo minuscolo al fianco di un gigante con la cresta,diventa ancora più interessante.

In classe, la lezione di letteratura francese procede regolare,lenta e monotona come sempre,fra gli sguardi esasperati degli studenti che cercano l'orologio appesi al filo della speranza che siano passati almeno cinque minuti. Le lancette però rimangono incollate lì.
Marie mi punzecchia con la matita,nell'aria immobile che ci circonda avverto solo il ticchettio dei miei pensieri,e il gesso che fischia sulla lavagna,facendo stringere i denti di stizza alla maggior parte della classe.
Lui è diverso dal solito. Non ho mai visto una persona più particolare in vita mia.
Particolare.
Non sono sicura sia la parola giusta.
Suona l'intervallo,finalmente. Esco,da sola,senza curarmi minimamente di avere Helena con me.
Mi dirigo verso le classi disposte a sinistra,di fronte al mio corridoio. Dovrebbe essere nella seconda classe,è al quarto anno,ne ha uno in più di me. Mi affaccio discreta,cercando di evitare gli sguardi strafottenti degli studenti che,per un solo anno in più,si credono a un metro in più da terra.
Per un attimo mi manca il fiato. Eccolo là. E' lui. No,forse no. Da dietro,ha gli stessi capelli corvini,leggermente ondulati. Stringo gli occhi. Mentre mi sforzo di acuire la vista con questa smorfia orribile che fortunatamente lui non può notare,mi si para di fronte Jean. Jean è un idiota,il classico bellone senza cervello,che si trascina dietro un seguito di ragazzette bavose,e ne va pure fiero. Sfortunatamente per me,nei miei primi anni di scuola,troppo superficiale ed eccitata dalla novità,feci parte anch'io del seguito bavoso. E Jean ci crede ancora,perchè sono stata la sua bambola,il suo ultimo giocattolino preferito da mostrare agli amici. 'Silvie,cherie!' mi guarda ammiccante,mi sfiora il viso con gli occhi nocciola,mentre io cerco di prosternarmi oltre le sue spalle,fin troppo alte,alla disperata ricerca di ciò che avevo perso.
Lui continua,cerca di attaccare bottone,come al solito completamente sicuro di sè,ma io mi limito a fare buon viso a cattivo gioco,cercando di liquidarlo:'Jean,scusami davvero...' sorrido,o almeno cerco di tirare fuori un sorriso convincente,magari anche cordiale. Ecco,forse riesco a chiuderla qui.
Povera illusa.
'Cherie,cos'è?Hai perso il gatto?' sghignazza,incuriosito dal mio sguardo perso.
'No.'
Merda. Eccolo. Non era il ragazzo di prima,quello è un amico di Jean,ora che si è voltato lo riconosco,mi ha perfino rivolto un cenno di saluto,forse perchè si è accorto dell'insistenza con cui lo fissavo. Non m'importa. Adesso c'è lui,quello vero. Come ho fatto a non notarlo subito?
E' seduto sul banco più vicino alla finestra,completamente solo,quasi circondato da un'aurea misteriosa e impossibile da oltrepassare. Forse si tratta della coltre di fumo che lo avvolge.
Sì,sta fumando.
Ma la cosa straordinaria,ciò che mi attrae in un modo incredibilmente magnetico,è il modo in cui lo fa.
Lui è lì,in prima fila,seduto sopra il banco,perfettamente frontale alla cattedra dell'insegnante,stringe la sigaretta fra due dita esili,completamente impassibile,dentro ma fuori dal mondo che sembra averlo inghiottito.
Rimane lì. Sembra non accorgersi minimamente di ciò che sta facendo,o semplicemente se ne frega.
E' una cosa splendida,il modo in cui soffia le volute ricciute intorno a lui,il modo in cui scuote la cenere,tranquillamente per terra. Nel vederlo così,per la seconda volta,provo l'irresistibile desiderio di avvicinarmi,parlargli.
Incredibile,come un ragazzo così piccolo,chiaramente effeminato,eserciti una forza incredibile sulla mia persona.
Voglio,devo incontrarlo. Voglio che mi veda,voglio vederlo da vicino,che mi fumi addosso,mi mostri il segreto del suo fascino.
Mentre annego in questo pensiero,lui si alza.Con movimenti estremamente puliti,eleganti,silenzioso come un gatto,fruscia verso la porta della classe. Mi passa davanti,senza nemmeno vedermi.
Io però l'ho visto. E ho notato qualcosa che non dimenticherò facilmente.
Ha degli occhi mai visti.
Per quei due secondi in cui mi sono nutrita del suo viso a pochi centimetri di distanza dal mio,ho notato quei brandelli di cielo che brillavano come stelle,qualcosa di meraviglioso. Un colore indefinibile.
Al primo impatto mi sono apparsi azzurri,gelati. Ma sono enormi,truccati piuttosto pesantemente,tanto da sembrare ancora più grandi. Credo possano divenire screziati di un verde smeraldo,magari nella luce mielata del tramonto.
Le labbra invece,sono piene e rosee. Tutto ciò di cui ho potuto godere me lo sono annotato visivamente.
Potrei tenere un note-book,uno schedario mentale sul mio Piccolo Ragazzo Nero.
 
Top
Lillian79
view post Posted on 27/10/2010, 21:14     +1   -1




meravigliosa!!bravaaaaaaaaaa
continua!!!!XD
 
Top
loriada
view post Posted on 28/10/2010, 09:23     +1   -1




si, continua...

io molko curiosa!!!! :ghghgh:
 
Top
arual66
view post Posted on 28/10/2010, 19:40     +1   -1




Grazie mille!! da qui si inizia a entrare nel vivo della storia ^^
come sempre accetto commenti e giudizi :)
N.B:mi piaceva immaginare Brian che si è trasferito da poco,vi pregherei di non fare caso ai particolari che non corrispondono alla realtà per esigenze di trama. Perdonatemiiiiiiiii :)

Oggi fa più freddo del solito,in questa Lussemburgo invernale,grigia e gelida.
Me ne sto avvolta nella mia giacca,la sciarpa che mi copre naso e bocca,lasciando fuori solo gli occhi,costantemente vigili.
Aspetto di fronte all'entrata della scuola,deserta. Deserta perchè sono le sette e trentacinque di lunedì,e prima delle otto nessuno,o quasi,prova a presentarsi in attesa della prima campanella.
Io però,pur essendo solitamente un inguaribile ritardataria,sono qui. Il perchè? Forse non ha senso,ma sono davvero curiosa.
Mi ha rapita,mi ha incantata la sua visione. Mi si è presentata,violenta,graffiante e misteriosa,bussando con forza alla porta grigia e monotona della mia quotidianità,senza farsi il minimo problema sugli effetti che avrebbe potuto avere.
E adesso mi ritrovo all'ingresso di una scuola privata,alle sette e trentacinque del mattino,un gelo nelle ossa e i pugni stretti in tasca.
Aspetto.
Aspetto e ancora aspetto.
Verso le otto meno un quarto arriva una coppietta di alternativi. Lui ha i capelli lunghissimi ed evidenti basette,lei è letteralmente ricoperta di piercing. Senza degnarmi di uno sguardo,si siedono a tubare su una panchina.
Dopo di loro ne arrivano altri,e inizia a crearsi una piccola folla di adolescenti infreddoliti.
Lui non c'è. Non ancora.
Vedo passare Helena,a braccetto con Lucy. Da un po' di tempo a questa parte non siamo più amiche come prima. Non è colpa di nessuno. O forse di entrambe.
Fatto sta che ci siamo allontanate a poco a poco sempre di più,e adesso anche i saluti,le risate,non sono più gli stessi fra noi. Noi che un tempo,eravamo migliori amiche.
Ma le cose stanno così. La gente cambia,cresce. I giri si allargano,si restringono,si invertono.
Io ho smesso di uscire con Jean e la sua combriccola, e ha iniziato lei.
Mi passano di fronte un po' di amici,vecchie e nuove conoscenze,e fra saluti e baci non mi accorgo subito che è arrivato anche lui.
Maledizione quanto è bello.
Sta avanzando in direzione della coppietta in tempesta ormonale,sempre con la solita sigaretta mattutina.
E' vestito completamente di nero. Montgomery corto,appena sopra il ginocchio,abbottonato solo in fondo.
Pantaloni neri lunghi,scarpe lucide,a punta. Noto che porta perfino una sciarpa,nera, e guanti di pelle.
Elegante e inarrivabile. Come sempre.
E come sempre non parla con nessuno,è completamente solo,e non sembra preoccuparsene.
Jean,l'amico-sosia-del-Ragazzo-Nero e il resto della sua compagnia se ne stanno ben lontani,pur essendo nella sua classe,come se non esistesse. Se la ridono e si scambiano occhiate ammiccanti,tanto per cambiare.
Ancor prima di rendermi conto di quello che sto facendo,sento l'istinto impossessarsi delle gambe,e poi dei piedi,e lo sento farmi camminare verso la figura scura avvolta di fumo. No,non lo sto facendo.
Proprio mentre cerco di fermarmi,oramai a pochissima distanza,si piazza di fianco a lui il gigante dell'altra volta. Mi assale una rabbia incontenibile: cosa vuole quel ceffo?cosa vuole dal mio esserino cupo?vuole portarmi via quella presenza così interessante?Vuole che rinunci?
'...freddo eh?'
'oh,cazzo,sì!' ride. La sua voce.
'Questa è Lussemburgo.Senza le palle non ci si vive.' il ragazzo più alto ha un'aria da spaccone che non amo affatto,e una voce sarcastica che mi fa ribollire il sangue nelle orecchie.
Perchè lui può parlarci,e io no? Perchè lui se ne sta lì,tranquillo,a ridere con questo spilungone,mentre io sono ferma qui,a pochi metri,con i piedi incollati a terra e le mani costantemente chiuse in tasca?
'Stef,da quanti anni abiti in questo buco?' chiede
'Tanti. Troppi' aggiunge il gigante,un poco in ritardo.
Di nuovo quel sorriso.
No,non ce la posso fare.
Devo aspettare che sia solo.

Agognata campanella dell'intervallo.
Sola come un cane,mi dirigo di fronte alla classe,quella classe,pregando con tutta me stessa che,prima o poi,
esca. Ma poi ci penso: e anche se uscisse?
Anche se uscisse,e mi passasse davanti,come l'altra volta,senza degnarmi di uno sguardo?
Non potrei certo tirargli una pacchina e dire:'ciao senti mi chiamo Silvie e sono follemente attratta da te'
E allora che fare?

Grazie al cielo.
Eccolo. Senza accorgermene,mi scivola a terra la sciarpa.
Stupida,stupida idiota. Ora penserà che sono una sbarbina sbavosa ritardata.
Probabilmente l'ha pensato,però...però si è chinato...l'ha raccolta!
'Scusa' mormora,con una voce calda e impassibile 'hai perso questa'. Me la porge.
Resto talmente basita da non riuscire nemmeno ad articolare un grazie,limitandomi a prendere la sciarpa con mani tremanti. Adesso si dileguerà sicuramente senza una parola di troppo.
Oh,cazzo. Invece no! Rimane accanto a me,si sfila una sigaretta da dietro l'orecchio,se la mette in bocca,cerca qualcosa in tasca. Lo osservo compiere questi gesti normalissimi con l'attenzione scientifica di un ricercatore,notando la grazia e la pulizia dei suoi movimenti.
Lo sento imprecare leggermente,sempre con quell'accento lievemente strascicato e quel tono sommesso.
'Per caso hai da accendere?' Maledetta,idiota,idiota idiota di una ex fumatrice. Mentre,desolata,sto per scuotere la testa mi viene in mente una cosa:Helena. Fuma talmente tanto che deve essere nata con la sigaretta in bocca. Se facessi una corsa a prenderle l'accendino dallo zaino..'Se..se aspetti qui te lo vado a prendere' lo guardo,le guance in fiamme,con uno sguardo implorante. Ti prego,non prendermi per una completa maniaca. Scoppia in una risata fragorosa:'Oh,grazie!' Ancora prima che abbia finito di parlare mi fiondo nella mia aula,raggiungo il banco di Helena,apro la tasca anteriore della sua borsa,e,attenta a non farmi vedere da l'unico sfigato che è rimasto in classe a ripassare per la lezione successiva,mi impadronisco dell'oggetto del desiderio.
Arrivo,rossa in viso e col fiatone,ma trionfante,e consegnandogli l'accendino come un trofeo,esulto:'Ecco!'
Ride di nuovo,e io credo di morire. I suoi occhi sono di un acquamarina meraviglioso,ridenti e giganteschi,si curvano ai lati del viso,quando sorride così. Ma,merda,che sorriso.
'Non importava che ti ammazzassi,ma grazie. Ah,e comunque,mi chiamo Brian'
'Silvie' sussurro,le parole completamente in gola,ormai stretta da un nodo avvinghiante.
Brian,il meraviglioso ragazzo con la voce da brivido e due occhi così si è presentato,A ME!!!
Non mi muovo di un centimetro,mentre lui sparisce fra i suoi simili,così diverso,così evidente fra tutti gli altri.
E la sua risata mi accompagna per il resto della giornata.
 
Top
Lillian79
view post Posted on 28/10/2010, 22:11     +1   -1




che bella...brava... :uau:
 
Top
arual66
view post Posted on 29/10/2010, 22:21     +1   -1




Grazie milleeee *_____________________*
ecco il seguito.
qui abbiamo una parte fondamentale,spero vi piaccia davvero!(la divido in due post)
siete gentilissime,vi prego di farmi sapere se volete che continui a postare,e se vi piace. grazie ancora a tutte *____*



Fa un freddo dannato.
Me ne sto chiusa in camera mia,una tazza di caffè bollente tra le mani e il libro di storia in grembo.
Potrei non resistere a lungo e ritrovarmi congelata.
Così,proprio mentre sto decidendomi di ricominciare a studiare,anche solo per distrarmi dai piedi gelati che mi ritrovo,squilla il telefono. E' Helena.
'Pronto?'
'Silvie!'
'Helena,che succede?'
mi pento un po' del tono sorpreso con cui mi sono pronunciata,ma fatto è davvero una vita che non ci sentiamo così,semplicemente al cellulare,per una chiacchierata fra (ex?) amiche.
'Ho bisogno di un favore..'
Lo sapevo,non era una semplice chiacchierata per riconciliarsi,solo un altro “ho bisogno di”, un ennesimo uso per scopi personali.
'Dimmi'
'Jean,cazzo! Ti muore ancora dietro,ma ti odia. Credo sia per il fatto che lo hai scaricato. Non l'ha digerita,immagino. Sai,nessuno ha mai detto di no a Jean Vidal...'
'Ci farà il callo.' ribatto sarcastica. Lei però cerca di sorvolare,e taglia corto:
'Insomma,ha detto che finchè non ti scusi e non ti decidi a frequentarlo di nuovo,smette di uscire con noi.'
Non ci credo.
Ok,a Helena è sempre piaciuto Jean,e certamente gli sarebbe saltata addosso quando avrebbe potuto,se in quel periodo non lo avessi frequentato io. E' anche per questo che ce l'ha con me.
Ma che potevo fare,io? Lei non ha mai osato dirmi che gli interessava,è troppo orgogliosa,e io ero troppo piccola e poco perspicace all'epoca. E adesso,lei pretende che torni con loro? Con quella massa di celebrolesi il cui unico divertimento è prendere per il culo qualche povera ragazzina slavata e magari menare il primo pivellino diligente che gli capita a tiro? No,grazie.
'No,grazie'
Dalla cornetta sento solo il respiro di Helena,che si fa più nervoso.
'Come sarebbe a dire no grazie?'
'No,grazie' ripeto.
'Silvie,ti prego. Sai quanto io tenga a lui,ci stiamo pian piano avvicinando,e se adesso lui chiude col giro,si chiude qui anche la mia ultima speranza.'
Sta innegabilmente facendo la vittima,e anche in modo patetico. Ma quello che mi ha detto,per la prima volta con assoluta chiarezza,schiaffato nella cornetta,il tono che aveva quando ha dichiarato chiaro e tondo il suo interesse per Jean,mi ha lasciato piuttosto interdetta,e sinceramente dispiaciuta.
Helena non tradirebbe mai la sua dignità per una cosa che non la tange,affatto.
'D'accordo' concedo infine,ma senza addolcire nemmeno un po' la mia parlata schietta.
'Oh,Silvie,grazie.'
'Non importa' e a malincuore mi sfugge un sorriso segreto.
'Domani alle cinque.
Grazie davvero,ti voglio bene.'
'Anche io.'


Ancora idiota. Che maledetta,stupida idiota.
Helena non è più mia amica,Helena mi ha solo usata,sempre e solo usata,come ha fatto anche oggi.
E adesso,per colpa più mia che sua,dato che mi faccio convincere sempre,mi ritrovo a scappare da un gruppo di ubriaconi violenti.
Ma che eleganza,mi congratulo Mr.Vidal. Quale meraviglia non sapersi controllare anche durante una tranquilla uscita tra amici.
Ecco cosa è successo.
Sono arrivata alla Cremerie che erano le cinque e un quarto,ed erano già tutti un po' brilli.
La chiamano Cremerie perchè una volta doveva essere una rinomata pasticceria,ma adesso è solo una catapecchia abbandonata nel centro,dove la maggior parte dei ragazzi si ritrova dopo scuola,chi porta le birre,chi le sigarette,chi la lingua per qualche pettegolezzo.
Oggi però hanno esagerato. Helena era tutta in tiro,senza far caso a quanto la situazione si stava complicando.
Io ho cercato di stare il più possibile in disparte,mentre tra fumo e olezzi vari,mi accorgevo che Jean e Nills avevano alzato un po' troppo il gomito. Nills è il migliore amico di Jean,e ci prova con Helena da tempo ormai indeterminato. Comunque,va a finire che hanno esagerato.
Nills ha iniziato a rompere e fracassare tutto ciò che si trovava intorno,a cominciare dalle bottiglie di vetro della birra. Ne ha scagliata una contro una cassa con una forza mostruosa,e per poco una scheggia non colpiva Helena in pieno viso. Ma quella cretina non ha smesso di ridere e fare la stupida.
A quel punto Nills deve essersi sentito accettato,tanto che l'ha presa per la vita da dietro,e se l'è caricata in spalla. Ho cercato di fermarlo,ma era sbronzo perso,e tanto per incoraggiarlo,Helena rideva sempre più forte.
Allora Jean ha dato il colpo di grazia. Ha iniziato a stringermi,e sapeva di fumo e alcool,ma non è era lo stesso odore,quello fascinoso e pregnante di Brian,questo era malsano,stagnante. E poi stringeva forte,troppo,e ha iniziato a far scorrere le dita sui miei jeans,probabilmente in cerca della zip,troppo ubriaco per rendersi conto di dove di trovasse. Non potevo sopportare altro. 'Piccola,di cosa hai paura?' sorride,ma è cattivo,è fuori di sé.
Il suo sguardo scuro mi ha spaventata più del resto,così gli ho stretto le mani,cercando di allentarne la presa,ma serrante,troppo forte. L'unica soluzione che avevo.
Mi sono abbassata all'altezza delle sue braccia,come per passare sotto la sua stretta,e gli ho tirato un morso sul dorso della mano sinistra,più forte che potevo.
Ha urlato come un ossesso,una bestemmia dopo l'altra.
Mentre iniziavo a correre disperatamente senza meta,ho notato che Helena si era liberata,e mi stava imitando.
Siamo andate in direzioni opposte,in modo da cercare di tenerceli occupati a vicenda. Ma Jean era troppo svelto.
Ho corso così tanto che ho ancora il fiato corto,e il petto e le gambe doloranti.
Ho raggiunto per un soffio il giardinetto dietro la scuola,che è piuttosto affollato,in modo che ci sia qualcuno nel caso quei due mi raggiungano.
A questo punto non credo lo faranno.
Sono passati più di dieci minuti,e io me ne sto qui,su una panchina gelata,con il vento che mi soffia imperterrito in viso,senza preoccuparsi minimamente della corsa contro il tempo appena conclusa.
Sono senza parole,e senza fiato.
Come rovinare del tutto un'amicizia. Ubriacarla,deriderla,tentare perfino di violentarla,un'amicizia che un tempo poteva magari durare.
Ma no,evidentemente era destino.
Ho la vista appannata e gli occhi lucidi per lo sforzo e il dispiacere,così che non faccio caso alla figura minuta che mi si para di fronte. E'...è????
'Silvie?Silvie,giusto?'
Una voce calda e graffiante,di velluto macchiato. L'accento strascicato e morbido di chi gusta una parola per volta.
E' di fronte a me,ed è solo. Fuma. Profuma.
'Sì' mormoro a fior di labbra.
Lui mi scruta,da sopra la panchina. Ha un'aria perplessa,quasi divertita.
'Tutto bene'
'E' passata,grazie'
Mi raccolgo due lacrime con l'indice. L'ho scampata bella.
Sono così scossa che non bado nemmeno al fatto che sto frignando come una bambina di fronte al ragazzo più straordinario di Lussemburgo,e che siamo soli,in due,con possibili argomenti di conversazione ben più interessanti rispetto ai miei singhiozzi strozzati.
Mentre la situazione non sembra intenzionata a cambiare di una virgola,lui si siede di fianco a me.
Quasi non mi rendo conto di ciò che sta succedendo.
'Che ti è successo?'
Lo chiede lui a me.
'Niente..niente di speciale'
'Se piangi come una bambina,magari non è stata la cosa più normale del mondo'
Ribatte,impassibile. Lo guardo,in cerca di un'occhiata con scritto dentro 'patetica' a caratteri cubitali,e invece mi investe un sorriso.
Un suo sorriso con quegli occhi enormi. Me li punta in faccia,dolci ma sicuri.
Sta aspettando.
'Jean Vidal. E il suo amico,Nills,non so il suo cognome del cazzo'
I suoi occhi si fanno più curiosi
'Sono in classe mia'
(come se non lo sapessi)
'Oh.'
Un altro sorriso.
'Beh...hanno bevuto,molto,e la cosa non è finita bene. Il fatto è che c'era anche una mia amica,e non so adesso come se la sia cavata. Erano veramente troppo sbandati'
'Jean Vidal,lurido belga conservatore del cazzo'
Non posso trattenere una risata fragorosissima,sincera. Il tono misurato con cui l'ha detto è stato il massimo.
A quanto pare,oltre a far voltare mezza Lussemburgo,ho contagiato anche Brian,che a cominciato a ridere,ridere,ridere come un matto.
Quando abbiamo finito io ero ancora scossa da fremiti,esilarata,e lui tossicchiava per camuffare ogni sorrisino che gli scappava.
'Silvie. Quanti anni hai?'
___________________
 
Top
Hannah With The Beatles
view post Posted on 30/10/2010, 10:16     +1   -1




ooooh che bella storia, l'ho letta tutta d'un fiato! :sosweeet:
 
Top
loriada
view post Posted on 30/10/2010, 11:14     +1   -1




non posso che concordare con Hannah....

continua! :*_*:
 
Top
arual66
view post Posted on 30/10/2010, 21:01     +1   -1




ma che belle,grazie!!! :sosweeet: :sosweeet:
rileggendo mi sono accorta che ho fatto degli sfondoni pazzeschi :accipicchia: scusatemi tanto,ma era tardi e non volevo farmi scappare le idee,così ho scritto un sacco di cose incasinate :ineffetti..:
Ecco a voi il continuo,mi piace tanto questa parte.
Ditemi che ne pensate,come al solito,e se vale la pena che continui
:tao:

((Quando abbiamo finito io ero ancora scossa da fremiti,esilarata,e lui tossicchiava per camuffare ogni sorrisino che gli scappava.
'Silvie. Quanti anni hai?'))


'Quasi diciassette.'
Cretina,chiedigli quanti ne ha lui no?
'Tu?'
'Diciotto. Mi piace la tua sciarpa.'
Estasiata,la estraggo da sotto la giacca:è una comunissima sciarpa marrone,di quelle che si trovano in qualsiasi negozio di indumenti basici. Mi piace perchè è caldissima,e fa comodo,specie in giornate come queste.
'Oh,beh..grazie!'
Gli sorrido a mia volta,con la bocca che va da un orecchio all'altro.
Rimaniamo un po' in silenzio,su quella panchina fortunata,dopo l'accendino,l'ennesimo oggetto/luogo di uso comune che me l'ha fatto incontrare.
Lui fuma,butta una cicca,se ne accende un'altra. Canticchia sotto voce qualcosa che dovrebbe assomigliare ai Black Sabbath.
'Sei nuovo di qui o hai semplicemente cambiato scuola?'
'No,mi sono trasferito da poco.'
'Come mai?'
Mi guarda,sorride ancora,ma stavolta ha una tristezza,una malinconia in quello sguardo che mi stringe il petto in una strana morsa di smarrimento.
No,piccolo angelo nero,non voglio che tu stia male.
'I miei si sono separati,questo è successo molto tempo fa,ci siamo trasferiti per il lavoro di mio fratello,e mio padre voleva tornare a vivere qui.'
'Tornare?'
'Ci è nato. Poi ha conosciuto mia madre a Parigi,e si sono sposati lì. Una sera lui è uscito ed è tornato alle quattro,era pesantemente fatto,e non so di preciso come sia andata. Ad ogni modo il giorno dopo ha fatto le valige,e si è portato dietro anche me e Barry. Siamo vissuti per un po' in Francia,e adesso siamo tornati qui.'
Lui tira un'altra boccata di fumo,e io preparo la domanda che volevo fargli fin dall'inizio.
'Chi è quel ragazzo che sta spesso con te?'
'Quello alto?'
Non credevo ci fossero altre alternative,dato che è l'unico con cui sta insieme.
'Sì.'
'Si chiama Stefan. Credo sia di origini svedesi,ma abita qui da sempre. E' uno dei primi con cui ho legato da quando mi sono trasferito,abbiamo una piccola band,io e lui,suoniamo insieme. E' uno stronzo dannatamente divertente.'
Ridiamo,lui mi si avvicina un po' di più,con aria indagatrice.
Mi manca il respiro.
I suoi occhi sono vicinissimi,stanno cercando di inghiottirmi,devo stare attentissima a non precipitarci dentro.
'E tu,Silvie?Sei di qui?'
'Sì. Da sempre.'
Sorrido,ma lui è di nuovo impassibile,assorto,e guarda fisso di fronte a sé.
Sembra sorpreso,deve aver visto qualcosa.
O qualcuno.
'Che succede?'
'Oh,cazzo.'
'Brian?' domando,perplessa.
'E' mio padre.'
Ancora non capisco.
'Tuo padre? Dove?'
'Laggiù'
Indica una coppia appartata dietro un albero.
Lui gesticola e urla,è magro e piuttosto alto,lei è una biondona stopposa,da quel che vedo troppo poco vestita per essere una qualunque signora in giro per una passeggiata.
Mh,che suo padre abbia abitualmente a che fare con compagnie del genere?
Brian mi legge nel pensiero.
'Sì,è un'altra delle sue troie.' lo dice con un tono rabbioso che mi spaventa,e un ghigno cattivo,che per un attimo mi ricorda il Jean ubriaco di poco prima.
'Lei è Dana. Ormai ci ho fatto amicizia.' Ridacchia. Io non so che dire,né cosa fare.
Osservo l'uomo che urla dietro l'albero,ha preso la ragazza per i polsi,e deve stringerla forte,perchè lei si dimena e gli urla contro come un'ossessa.
La gente inizia a notarlo.
Qualcuno si volta nella loro direzione.
Qualcuno accorre.
Brian niente,scuote la cenere dal mozzicone,e osserva divertito la scena.
'Non credi che abbia bisogno di aiuto?' chiedo,cauta.
'Chi?Mio padre. Ah,si vede che non lo conosci.'
E,sempre dalla sua posizione di contemplazione si volta e mi rivolge un'occhiata intenerita,della serie “non puoi capire”. Mi sciolgo completamente.
Restiamo lì,a chiacchierare come se niente stesse succedendo per cinque minuti buoni,finché non avviene qualcosa che mi rende impossibile continuare ad ignorare l'accaduto.
La prostituta bionda sta urlando sempre più forte,quando arriva un'auto della polizia,con la sirena a tutto volume. La macchina parcheggia in mezzo al vialetto,e ne escono una coppia di agenti che cercano di prendere in mano la situazione. La donna però riesce a scappare,corre via velocissima,seminando dietro di lei gli insulti del peggior genere. Forse diretti ai poliziotti,forse al padre di Brian.
Il piccolo angelo appare piuttosto preoccupato adesso,ha un'espressione spaurita:
'Silvie,torna a casa.' lo dice con un tono pacato,ma tanto serio da apparire irremovibile.
Stanno ammanettando suo padre,davanti a lui.
Non capisco.
'Ma..'
'Silvie,porca miseria,ti ho detto di andartene.'
Ha uno sguardo freddo,duro,sta ancora scrutando la scena con l'attenzione letale di un predatore affamato.
Ma non sembra volersi muovere.
Mi mordo le labbra,e inizio a incamminarmi.
Non voglio andarmene adesso.
Perchè,proprio adesso che era tutto così perfetto,così propizio,sono bastati due sconosciuti a rovinare tutto?
Ma per lui non sono sconosciuti.
Ad ogni modo mi viene in mente una stupidata,un piccolo stratagemma per prendere tempo.
Già sulla strada,mi volto e lo chiamo da lontano.
'Scusami,Helena sono due giorni che mi chiede dov'è il suo accendino..se potessi restituirmelo....'
Non mi fa nemmeno finire.
'NON ORA!' grida,esasperato.
Quel tono,quello sguardo ceruleo così gelido,mi ha ferita.
'Silvie,ti prego..' continua,forse leggermente più calmo,ma comunque duro.
'Me ne vado.'
Esco dal cancello dei giardinetti,i meravigliosi giardini del centro,con le urla dei bambini e le chiacchiere della gente che mi lascio alle spalle,e imbocco la strada di casa.
E,con mia grande sorpresa,mi accorgo di avere di nuovo le guance bagnate.
 
Top
Hannah With The Beatles
view post Posted on 30/10/2010, 21:10     +1   -1




Mi piace tanto questa storia! Non vedo l'ora di leggere il resto. :waiii:

Ps: Odio i film a puntate, odio la pubblicità
e odio i vuoti tra un capitolo e l'altro nei racconti scritti XD
Ergo ' posta ancora, è un ordine. -_- '
 
Top
arual66
view post Posted on 30/10/2010, 21:17     +1   -1




muahahah siamo in due. infatti sto finendo il resto per fare subito il prossimo post,entro domani dovrei farcela a metterlo,anche perchè odio interromepre nei punti cruciali :OMGlol: :)
ah,avevo scordato di aggiungere una cosa: i personaggi sono ripresi da biografie e documentazioni sulla npstra band del cuore,ma non tutti,alcuni sono per lo più inventati o tratti da esperienze personali.
Ogni riferimento a cose e persone è puramente casuale. :lala:
 
Top
Hannah With The Beatles
view post Posted on 30/10/2010, 21:23     +1   -1




Sei giustificata solamente perchè la storia non è stata ancora tutta scritta e conclusa! :asd:
Ed è normale quando si scrive, inserire anche cose della propria vita...
Aspetto con ansia il prossimo capitolo! :*_*:

Ps: ma non ti sei presentata sul forum?
 
Top
Lillian79
view post Posted on 30/10/2010, 22:15     +1   -1




ma sono meravigliosi questi due capitoli!!!!!
 
Top
loriada
view post Posted on 30/10/2010, 22:49     +1   -1




CITAZIONE (arual66 @ 30/10/2010, 22:01) 
Lui fuma,butta una cicca,se ne accende un'altra. Canticchia sotto voce qualcosa che dovrebbe assomigliare ai Black Sabbath.

Ohhhhhhhh..... sarebbe uno dei miei sogni..... Brian che canta una song dei Sabbath....... potrei morire all'istante.....


Brava continua........

Aspetto (.... anzi non riesco ad aspettare) con impazzienza....
 
Top
arual66
view post Posted on 1/11/2010, 10:14     +1   -1




Ragazze,grazie davvero a tutte,e scusate tanto se non ho mantenuto la promessa,ma ieri,fra feste di halloween e il resto..(a proposito,come avete passato la giornata ieri?:D)
Ma ecco qui qualcosina,è più corto dei precendenti,ma oggi volevo pubblicarne più di uno.
Enjoy:)

Non so come sia finita ieri sera,ma voglio scoprirlo in tutti i modi.
Voglio sapere cos'è successo dopo che Brian mi ha costretta ad andarmene.
L'intervallo,l'unico momento per poter portare a termine ogni mio piano,mettere in atto ogni idea,ogni fantasia di tempo libero pensata nel corso della settimana.
La salvezza.
Di nuovo qui,di fronte alla porta della quarta. Questa volta non intendo aspettarlo fuori mentre lui si fa la sua sigaretta in faccia al professore di storia,così mi affaccio e gli faccio un cenno.
Esce.
'Ciao'
'Ciao.' rispondo,senza sapere esattamente da dove cominciare.
'L'hanno arrestato,ieri sera.' inizia lui,indifferente.
'E..poi?'
'Poi niente,non volevo che tu avessi a che fare con i miei casini,ci conosciamo a mala pena.'
'Ma Brian,io non intendevo impicciarmi..'
Sorride malizioso.
'Oh,sì che intendevi.'
Ha fottutamente ragione.
Mentre lo osservo,noto un livido a lato della guancia sinistra,vicino alla tempia.
Forse perchè mi preoccupa veramente,o forse solo per cercare un qualunque contatto fisico che mi avvicini a lui,gli sfioro l'ematoma con delicatezza:
'Cos'hai fatto?'
Lui pare sorpreso,ma forse anche compiaciuto del mio interessamento.
'Un pugno,una piccola rissa con mio padre,ieri,poco dopo che te ne sei andata.'
'Ma..non c'era la polizia?'
'Hanno sempre tempo per distrarsi quando si tratta di un cazzotto a un ragazzino truccato da donna.'
Piega la bocca in un ghigno amaro,ma io non riesco a sorridere.
Alla fine mi faccio coraggio,se aspetto lui non accadrà niente,io invece voglio continuare a frequentarlo,a conoscerlo quel ragazzino,così minuto e fragile eppure così pieno di meravigliosi segreti da scoprire.
'Oggi pomeriggio..hai da fare?'
Lui riflette per circa una frazione di secondo,la fronte ironicamente aggrottata.
'Ho le prove con Stef,al Blue Pub.'
Cazzo. Ancora il gigante di mezzo fra me e il mio sogno dagli occhi truccati.
Credo che inizierò a odiarlo,quello Stefan.
O forse lo sto già facendo.
'Se non hai niente di meglio da fare puoi venire anche tu,non credo che Stefan mangi ragazzine.'
Mi sforzo di ridere,per assecondarlo. Quanto amo la sua strafottenza,e il modo con cui mi ha effettivamente invitata. Mi sfugge una cosa però:
'Tu,cosa suoni?'
Un duo. Rock? Dai gusti musicali di Brian sarà qualcosa del genere.
'Chitarra.'
'Chitarra e basso?Pezzi strumentali?' chiedo,scettica.
'Io canto,anche.'

Eccomi qui.
Sono solo le sette e sto già morendo dall'aspettativa di sentire la sua voce.
Brian è sul piccolo palco,mi volge le spalle,e si sta accordando con Stefan.
Alla fine,lo spilungone è simpatico. E' stato molto gentile quando Brian me l'ha presentato.
Allora devo avere un debole per gli stronzi,a quanto pare.
Dren,Dren,Dreeen-
Stef strimpella con foga,mentre Brian prova il microfono.
Finalmente si è voltato,adesso ce l'ho di fronte,mentre sussurra il one,two,three di prova,mi guarda,spalancando volutamente quei due diamanti che si ritrova ai lati del naso.
'Pronto?' chiede,guardando il suo compare con aria di sfida.
'Sono nato,pronto.'
La musica parte,incalzante e sparata al massimo dei volumi.
Non è il genere che preferisco,ma Brian non ha ancora iniziato a cantare.
'Stuck between the do or die,I feel emaciated..'
Oh,Dio.
E' la voce più bella del mondo,è stridente,miagolante,ti penetra nelle orecchie come un cigolio,quasi un fischio acuto e tremendamente rock.
Ma è qualcosa di eccezionale.
Non credo di aver mai sentito niente di simile.
E non lo dico perchè sta cantando l'uomo nero dei miei sogni più dolci,in fatto di musica non perdono nessuno.
Ma lui,con questa voce,sì che si perdona,altro chè.
'Every sky is blue,but not for me and you.
Come home,come home..'
Quasi non mi ero accorta del batterista dai capelli neri lunghi,a prima vista simile a Brian,che li ha accompagnati per tutto il pezzo,con un'energia invidiabile.
Come se gli altri non ne avessero da vendere.
Merda,che meraviglia.
Ci si puo' innamorare di una canzone sentita un'unica volta?
O forse,sarebbe più oppurtuno,ci si puo' innamorare di una canzone quando il nostro cuore è già occupato dal cantante?
 
Top
80 replies since 27/10/2010, 13:59   1697 views
  Share