Il continuo! Scusate l'assenza, faccio schifo. :/
vabbè, ho trovato un po di tempo e l'ho continuata
QUATTRO.
La mia adolescenza non fu per niente facile.
Ma in quel periodo, era ogni giorno un suicidio lento e sanguinoso.
Ubriaco alle sette del mattino. Stefan non era in casa, lavorava part-time nella drogheria di Travis, un amico della famiglia Olsdal.
E mi sentii solo, un'altra volta. Forse perchè lui non mi dava sicurezza al cento per cento,quella sicurezza che tanto desideravo in un uomo.
Così, preso dalla tristezza, mi tirai su a malavoglia. Volevo reagire.
Frugai tra le cose di Stefan. Forse non era perfettamente onesto, ma lo feci. Era il mio migliore amico, e non lo conoscevo. Aprii quel cassetto in legno grezzo con foga.
La vista offuscata faceva sembrare quelle poche cianfrusaglie un mucchio di roba. Un tesoro.
Finalmente trovai ciò di cui avevo bisogno. Un'agendina nera, una di quelle moleskine da artista. I miei occhi brillavano.
La aprii, iniziai a leggere.
Disegni, tanti, troppi.
Tab musicali. Pagine intere scarabbocchiate, cazzo, nulla di interessante.
Poi finalmente, un appunto importante:
''20 settembre '92.
Non lo so cosa m'è preso. Sono malato, forse. Fatto sta che ho malmenato Eric.
Voleva fare sesso, ma io ero molto stanco, non volevo mi ricapitassere che mentre ci facevo l'amore mi veniva in mente Brian.
Brian sta con Cristinne da tempo, ormai. Ed io non gli interesso.
è stato terribile. David mi ha preso per il collo, io per difendermi l'ho afferrato per i capelli, sbattendolo forte contro il muro. Naso rotto.
Ha lasciato casa mia, permettendomi di riflettere, di scrivere queste quattro righe in libertà. Le guancie bagnate con le lacrime. Basta. Decido di chiamare Brian, di farlo venire qua, di sfogarmi con quel piccolo angelo...''
Chiusi il taquino di scatto, quando, Stefan entrò in camera, molto evidenemente avendo finito il turno prima.
-CHE STAI FACENDO?-
Mi beccò sul fatto. Ero di spalle, seduto ai piedi del letto, con il suo cassetto in confusione completa. Posso immaginarer il fastidio provato.
Sono un fottuto guardone. Nient'altro.
-Stef...io...io posso spiegare.-
Venne verso di me, con passo fottutamente sensuale.
Prese in mano la vodka e l'agendina.
-VAFFANCULO.-
Disse, in tono tra l'incazzato e il deluso.
Ecco. Sono una delusione anche per lui.
Uscì dalla camera, in attehggiamenti irritati, andò in cucina, prese le chiavi di casa, aprì la porta.
-dove vai?-
-Esco. Prendo una boccata d'aria.-
-Aspetta, veng...-
-Oh, no. Lontano, per favore. Stammi lontano.-
Sbattè la porta, così forte che saltai di colpo.
Lo vidi sparire.
Avevo bisogno di sesso. Feci l'amore con Kitty.
La immaginavo bella, bellissima.
La materializzavo su di me, come se a muoversi fosse lei, non la mia mano.
Chi era Brian? Chi era Kitty.
Kitty, era una prostituta di strada.
Brian non lo conoscevo.
Edited by apathetic_amber - 25/11/2010, 22:46