Grazie mille!
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Ed ecco un nuovo capitolo.
Ovviamente, se avete critiche da farmi, non esitate a farle!
Sono sempre ben accetti consigli per migliorare.
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VIII CapitoloThe heat is stifling burning me up from the insideLe sue labbra sono morbide, calde.
Si staccano, le ricerco, le riprendo.
Non riesco a smettere.
Più si lascia baciare, più la bacerei.
Non credo mi sia mai successo con una donna. Nemmeno con un uomo.
Solo con Stefan.Cazzo, Stefan!Non posso tradirlo così.Sì che posso, lui ha tradito la mia fiducia.
Questa è la sua punizione. E poi, anche se non volessi tradirlo, non riuscirei comunque a fermarmi.
Adesso è più decisa anche lei.
Mi prende il volto tra le mani, lo tiene stretto, vicino al suo.
Non ho più aria.
Ma non importa, ne farò a meno.
La sua lingua si intreccia alla mia.
Il calore mi brucia dentro. Vorrei spogliarla, vorrei toccarla, vorrei scoparmela.
Adesso.
Qui, per strada.
Questi pantaloni mi stanno opprimendo. Mi sento soffocare.
Il respiro diventa affanno.
- Brian… - cerca di dire lei sulle mie labbra.
Ha gli occhi socchiusi, è sulla mia stessa lunghezza d’onda. Lo sento.
Le sue mani sono finite sul mio petto.
La maglia è un ostacolo, non posso sentire il contatto della sua pelle sulla mia.
Ha le spalle contro un muro.
Devo essere stato io a portarla in quella posizione.
O almeno credo. Non ricordo che cosa ho fatto nemmeno cinque secondi fa.
Il mio cervello sta partendo sul serio.
E non lo biasimo.
Nessuno vorrebbe essere al suo posto, in una testa così fottutamente insana.
Vai pure cervello, non ti fermerò.
Hai visto? So anche essere buono quando voglio. - Brian, no. Fermati. -
Che le prende adesso?
Ha già cambiato idea?
- E perché? -
- Perché… - si blocca, timorosa di dirmi qualcosa che sicuramente cambierebbe il mio umore. Ancora una volta.
- Perché questa posizione è dannatamente scomoda. –
Rido.
Ma so che voleva dirmi qualcos’altro.
Mi ricompongo.
In effetti ha ragione, quella posizione era davvero scomoda.
Uno spiraglio di luce penetra tra i nostri corpi, prima avvinghiati.
Ormai l’arancione ha ceduto il posto all’azzurro, nel cielo.
È mattino.
È davvero ora di rientrare. Prima che mi diano per disperso.
Perché ti preoccupi di cosa penserebbero gli altri?Non mi importa degli altri. È solo ora di rientrare. Sono stanchissimo.
Ah già, a te importa solo il pensiero di Stef. Meglio non farlo arrabbiare vero?No, non mi importa neanche di Stefan.
- Sono stanca Brian, meglio rientrare in hotel -
La sua voce mi riporta alla realtà.
Ha sonno. Si vede dagli occhi.
Quegli stessi occhi che fino a poco ardevano di un fuoco che è stato costretto ad essere domato.
Adesso che ci penso, ho rivisto in quegli occhi la determinazione del primo giorno.
Ero riuscito a riaccenderli un po’.
Queste sì che sono soddisfazioni. L’ho salvata da un maniaco e le ho dato un po’ di luce. Cosa posso chiedere di meglio?
Possiamo essere eroi Brian, ma solo per un giorno. Non ti montare la testa. Meglio di niente.
- Odio quando mi fissi così -
Non me ne sono accorto, ma è diventata rossa in viso.
Lei può fissare quando vuole e io no?
No, no mia cara. Il mio sguardo compiaciuto non riesce a staccarsi dal tuo viso.
- Devi abituarti -
- Abituarsi a qualcosa potrebbe essere noioso signor Molko –
- Con me non ci si annoia –
- Ma come siamo modesti –
Non lo sono mai stato, perché cominciare proprio ora?
- Ma come siamo antipatici -
- Qualche attimo fa non ti stavo poi così antipatica –
Mi sta sfidando.
Ed io adoro le sfide.
- Potrei averlo fatto anche solo per metterti a tacere -
- Saresti il tipo, non lo metto in dubbio. Ma saresti andato oltre se non ti avessi fermato –
Il linguaggio del corpo molte volte è più esplicito delle parole.
Quindi non potrò mai nasconderle nulla.
Sono fottuto.
Brian Molko è nato per mentire. Non posso rinnegare la mia natura.
Intanto è arrivato il momento di salutarla.
Voglio staccarmi un po’ da lei, altrimenti impazzisco.
No, voglio rimanerci per continuare lì dove avevamo interrotto.
Ma non posso.
Sì che posso.
- Vado a dormire Brian,
a presto - mette fine a ogni mio dubbio.
-
Chi ti dice che ci rivedremo ancora? – riprendo la frase detta da lei il giorno prima.
Capisce al volo. –
Ci rivedremo, ne sono sicura…- Le sue labbra si posano delicatamente sulle mie per un istante.
La voglia di trattenerla con me, non mi lascia neanche per un secondo.
La vedo salire le scale.
Almeno in camera sarà al sicuro.
Almeno starà lontana da te.Non per molto.
Salgo in camera anche io, i postumi della notte insonne si fanno sentire.
Mi sento le palpebre pesanti.
Ho voglia di dormire.
Apro la porta, ma qualcuno è lì prima di me.
- Dove sei stato tutta la notte? -
Oh che noia.
Ho sonno.
- Non sono problemi tuoi. –
- Andiamo te la sei presa sul serio? -
Ride ancora.
Ma con quale coraggio?
- Lasciami riposare in pace. -
Mi stendo sul letto, noncurante della sua presenza.
Poco me ne frega.
Può stare qui anche tutto il giorno, rimane sempre un nemico.
- Buonanotte Stefan. -
- Sei proprio un bambino Brian. –
Esce deluso.
Sono un bambino, sono un falso eroe, sono pazzo.
Non gli vado mai a genio.
So fuck you anyway.