Black Eyed PLACEBO Forum • Loud like Placebo version

Burger Queen., Viva i titoli originali D:

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Josie;
view post Posted on 9/9/2010, 22:13     +1   -1




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Edited by Josie; - 1/7/2020, 03:27
 
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°S p i t e & M a l i c e°
view post Posted on 9/9/2010, 22:20     +1   -1




Splendida, stupenda, bellissima. Che meraviglia!
Continuala, è troppo bella per non portarla a termine!
 
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kinai95
view post Posted on 10/9/2010, 08:09     +1   -1




davvero bellissima =))
continuala ti pregoo!!!!!!!
 
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Josie;
view post Posted on 10/9/2010, 09:26     +1   -1




Grazie mille ^^
 
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Narcoleptic.;
view post Posted on 10/9/2010, 14:42     +1   -1




CITAZIONE (°S p i t e & M a l i c e° @ 9/9/2010, 23:20)
Splendida, stupenda, bellissima. Che meraviglia!
Continuala, è troppo bella per non portarla a termine!

Quoto!
Bravissima, davvero!
 
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Josie;
view post Posted on 11/9/2010, 17:41     +1   -1




Oh grazie mille *___*
 
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°S p i t e & M a l i c e°
view post Posted on 16/9/2010, 22:03     +1   -1




*______________________________________*
La fase finale del capitolo è strepitoso, Josie!! Complimenti, non smettere, non smettere!
Stai portanto alla luce una vera e propria gemma!!! =D
 
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Josie;
view post Posted on 17/9/2010, 14:51     +1   -1




(: Grazieeeeeeeeeeee
Addirittura?? : D
 
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°S p i t e & M a l i c e°
view post Posted on 17/9/2010, 15:35     +1   -1




Yes!!! Mi piace fin troppo! =D
 
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Narcoleptic.;
view post Posted on 17/9/2010, 17:16     +1   -1




Bellissimo anche questo capitolo! Quoto Spite! La parte finale è fantastica *.*
Bravissima Josie (:
 
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Josie;
view post Posted on 17/9/2010, 17:16     +1   -1




Grazie tantissimissimissimoooo
 
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bleedwell-lolly
view post Posted on 17/9/2010, 17:34     +1   -1




Ritiro tutto quello che ti ho detto in privato.
Tutto, ma proprio tutto.
*si rimangia le parole una ad una, come le patatine*
Cose come questa ti tirano su.
 
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bleedwell-lolly
view post Posted on 17/9/2010, 17:40     +1   -1




Certo che è vero u.u
 
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Josie;
view post Posted on 17/9/2010, 17:41     +1   -1




OOOh *_*
 
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Josie;
view post Posted on 23/9/2010, 21:04     +1   -1




ù. ecciolo.

Capitolo 3
out of the womb and into the void.

Guardavo dalla finestra la pioggia che continuava a scendere, sempre più forte. Magari la pioggia avesse potuto lavare via l’ignoranza e l’odio di quella città, lavare via la mia tristezza, i miei cattivi pensieri. Magari avesse potuto lavare via i miei errori, le mie sofferenze, il mio passato, il mio presente e anche il mio futuro.
- Brian, non prendi nulla?-
- Forse dopo.-
Carl era sempre stato molto gentile con me. Lavorava in quel piccolo bar, e non si faceva problemi ad ospitarmi. Non c’era proprio affetto tra di noi, lo conoscevo da quando ero piccolo, ma più che altro era diventato un punto d’appoggio solo perché era uno dei pochissimi che non mi disprezzava, che non giudicava e che era sempre disposto ad aiutarmi. Era come uno zio che ti conosce a malapena, ma che ti aiuta. Forse gli facevo pena.
Ero andato a ripararmi lì, ma sapevo che non sarei potuto restare lì tutto il giorno.
- Carl, hai un telefono?-
- Si, sta qui.-
- Posso usarlo?-
- Certamente.-
Scesi dalla sedia su cui ero inginocchiato, per vedere meglio fuori.
- è trucco quello che hai sugli occhi?-
- Non farci caso.-
Sospirò e si rigirò per mettere i bicchieri al loro posto.
- Devi premere lo zero.-
- Ah. Ok.-
Fissavo il telefono, sapendo già a chi avrei telefonato e il numero mi ronzava per la testa. Ma perché? Certo, sicuramente era l’unica persona reale che mi era rimasta. Ma perché? Era stato uno stronzo coi fiocchi, e ora io facevo finta di nulla e lo chiamavo per farmi ospitare. La risposta non è difficile. Sono un’idiota, tutto qui. Mentre pensavo digitavo i numeri in un gesto spontaneo.
- Pronto?- disse con voce stanca.
- ..Jake..-
- Oh. Brian. Che c’è?-
- Non so come dirtelo, non vorrei sembrare un disperato, anche se lo sono. Mi puoi ospitare? Solo una notte, niente di che…-
- Ti hanno cacciato di casa?-
- Ehm no.-
- Sei scappato?-
- Si.-
Sospirò. Dietro sentivo una risata di un ragazzo.
- (Zitto!) Non lo so Brian…-
- Capito…Chiunque sia lì con te, è la risposta a ciò che ti ho chiesto. Ho capito. Sono proprio uno stupido a pensare di poter contare su di te, avrei dovuto perdere tutta la fiducia quando te ne sei andato, lasciandomi lì con mio padre. Come avrebbe fatto una persona sana di mente.-
- Brian…-
Attaccai. Mi asciugai le lacrime. Ma cos’erano quelle lacrime? Chi era Jake per farmi piangere? Era una persona qualunque infondo. Il mio compagno di sesso per un paio di notti. Non valeva molto per me. Quelle lacrime erano frutto del mio rifiuto, non volevo accettare che avevo perso la fiducia nelle persone, anzi forse nel genere umano. Le persone mentono continuamente, non curandosi delle ferite che provocano; le persone abbandonano, dimenticano, solo per loro stesse. Un mondo egoista e falso, pieno di bugie e uomini abbandonati come cani in autostrada. Jake, dopotutto, era uno delle tante persone che mi avevano abbandonato, niente di nuovo. Lo faranno tutti prima o poi, è quasi scontato. Forse un giorno ne sarò così convinto da farmi abbandonare anche dalla mia testa. Da farmi abbandonare da Julien. Ma non potevo sapere che non lo aveva già fatto. Non lo avevo rivisto dalla mattina; forse avrei dovuto aspettare qualche giorno… o forse per sempre.
- Chi era?-
- Nessuno.
- Non hai dove stare quindi?-
- No.-
- Brian, se potessi ti ospiterei. Ma non è il caso.-
- Tranquillo. Mi arrangerò. Ciao.-
Mentre mi dirigevo verso l’uscita squillò il telefono. Niente di preoccupante, finchè Carl non pronunciò le parole “Salve signor Molko!”. Mi girai di scatto, e rimasi fermo, pietrificato.
- Oh, si tutto bene. I tuoi figli come stanno? Oh mi fa piacere stiano bene! E la signora? Ah bene bene. Senti, ora ho da fare, ci sentiamo uno di questi giorni.-
Attaccò, e tornò alle sue faccende.
- C-che voleva?-
- Niente, voleva sapere come stavo.-
- Perché gli hai chiesto di me e Barry?-
- Lo faccio sempre, se non lo avessi fatto avrei destato sospetti, non credi?-
- E..che ti ha detto?-
- Ha detto che state bene e che va tutto bene.-
Rimasi in silenzio. Lo avevo già capito. La rabbia mi saliva, lentamente. Strinsi i pugni.
- Vabbè. Ciao.-
- Ciao. Non fare cavolate, ragazzino.-
Forzai un sorriso, mentre la sua faccia paffuta mi guardava preoccupata, con la bocca in una smorfia coperta da quel paio di baffoni.
- Non ti preoccupare per me. Grazie di tutto Carl.-
Uscii sotto il temporale. Senza meta, senza direzione. Volevo tornarmene a casa, chiudermi a chiave in camera mia. Anche se quell’edificio non era più una casa. Riuscire a superare il salotto, salire le scale ed entrare in camera sarebbe stata una fottutissima odissea. Ma mi diressi verso casa comunque. Mi ritrovai lì davanti. Mi stavo prendendo un raffreddore coi fiocchi, se non una polmonite. Starnutii. I vestiti mi si erano incollati addosso, e quel bel maglione di lana blu scura si era completamente rovinato.
Fissavo la casa da fuori, spaventato.
- Torna da Carl, questo non è il posto dove devi stare. Lui ti terrà al sicuro. Qua stai rischiando la pelle.-
Mi girai di scatto. Sentii di avere gli occhi lucidi. Sorrisi, mentre le lacrime scendevano velocemente, quasi come l’acquazzone. Non me ne rendevo nemmeno conto, non facevo nemmeno in tempo ad asciugarmele che ne scendevano altre, annebbiandomi la vista.
- Lo so Julien- Dissi in tono lamentoso.
- Brian…andiamo..-
- No. Non mi frega più nulla. Facciano quello che vogliono.-
- Sei matto?-
La mia risata isterica rispose da sola alla sua domanda.
- Ti rendi conto che la prova della mia insanità mentale mi sta chiedendo se sono matto?-
- A me non fa ridere.-
- A me si.-
- Andiamo via, non voglio ti facciano del male.-
Non lo ascoltai. Non mi importava più nulla.
Uccidetemi, se volete.
Feci un timido passo avanti, pieno di esitazione. Alzai lo sguardo. Mio fratello mi guardava dalla finestra, con un viso pieno di odio e disgusto. Si tolse in fretta dalla finestra, pochi secondi per farlo scendere di corsa dalle scale ed eccolo alla porta.
- Bastardo!-
Cominciò a correre, con una mazza da baseball stretta tra le mani. Cominciai a correre anche io, il più veloce possibile, ero terrorizzato, e deluso da me stesso.
Mi raggiunse, inevitabilmente.
Eccola la fine di cui ho parlato. Questa era diversa, ma questa me la meritavo di più. La fine del codardo.
Le sue grida di rabbia non avevano senso, tanto ero spaventato.
Ma il dolore non era così forte. Come quando da bambino ti sculacciano: all’inizio fa male, ma dopo un po’, a picchiare continuamente sempre sullo stesso punto, non si sente più nulla.
Ero abituato al dolore.
Sentii il mio naso rompersi, urlai.
Non eravamo mai arrivato a tanto. Qualche pugno si, ma mai niente del genere.
Ora lo sentivo il dolore, stranamente. Ora che tutto lentamente stava scomparendo.
Buio pesto. Nulla ha più senso.
Fuori dal grembo materno, nello spazio desolato.
Stavo forse morendo? È questo quello che si prova?

Allora le nuvole si apriranno per me e incontrerò il mio Gesù Cristo.
Vedo la storia, svolgersi davanti a me.
Per il piacere e la passione hai pagato il prezzo.
Come dei furiosi, spietati, Metistofele con le corna, venuti per la mia anima.
 
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117 replies since 9/9/2010, 22:13   2717 views
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