| Scritta e ideata da me. Gli eventi sono tutti inventati. [Per foruna] i personaggi esistono.
Capitolo UNO. Un uomo vuoto.
Il bel diciottenne californiano ha appena abbandonato la mia camera. Sono solo e sniffo un altra striscia. Accendo la tv e guardo uno di quei porno francesi. Macchine. Non è amore, è sesso. Ma comunque sono l'ultimo che deve pensare una cosa del genere. Guardo l'orologio, sono le 4 del mattino; Una vocina leggera e lieve mi blocca. Lascio la coca sul comodino. Un pianto fortissimo proviene dalla stanzetta di Cody. Ha avuto un altro incubo. Mi guarda con gli occhi colmi di lacrime. -Papà posso dormire con te? Ho tanta paura.- - Dormi e poche storie.-Abbandono la cameretta del piccolo. Un pianto stona le mie orecchie. Solo due anni. E so che lo sto distruggendo. CHE MI STO DISTRUGGENDO. No. Non sono un buon padre. Non dovrei sniffare coca quando lui è in casa, non dovrei portare uomini e donne qua. Dovrei prendermi cura di lui. Eppure non è così. Il mio cuore è pieno di odio. ... La mano sanguina. Ho appena tirato un pugno nel muro. Mi diriggo in cucina. Apro il frigorifero. Bene. Superalcolico e via ogni pensiero. Un bicchiere, due bicchieri, tre... fino a quando non ricordo neanche chi sono. ... Steso a terra. Quai morente. Lasciandomi abbracciare dall'amaro sapore dell'alchol. E buttando all'aria ogni pensiero. Intanto la mattinata scorre veloce. ... è mezzo giorno. E io riesco a malapena a parlare. Mi sono ripreso, ma la mia vista è ancora doppia. Quel piccolo visino d'angelo si dirige al mio fianco. -Papà cos'hai? Ti sei sentito male?- - Sto bene, Cody. Sto bene. Dai, oggi non andrai al nido. Ti lascio in casa. Vai nella tua cameretta, dai. Vai a giocare.- -Siiiiiiiii! Grazie papy. Ti voglio bene.-
Cody saltella dalla felicità. Si dirige in camera. è incredibile, la sua sensibilità. Ha due anni e mezzo e riesce a dimostrarmi un amore immenso. Peccato che non riesco. Non riesco proprio a ricambiare. Prendo il telefono e chiamo Helena. La donna che ho amato per lunghi anni. Ma che ho ferito. Perchè sono un essere inumano. Sporco. Grezzo. Un poco di buono.Un uomo VUOTO. -Si?- -Helena. Ciao, sono Brian.- -Ciao. Che c'è?- è passato circa un anno e mezzo da quando è successo ciò che è successo. Da quando l'amore è andato in frantumi come un vetro rotto. Eppure, lei è così fredda. Gelida. -Puoi tenerti te Cody, questa settimana? - -Cos'è una trottola? Deve fare avanti e indietro? Dovevi tenerlo te, queste due settimane.- -Lo so, Hel- -NON CHIAMARMI COSì.- -Ascolta, Helena. Ho bisogno di stare un po da solo...- -Si, hai ragione. Cody a casa tua non fa che vedere cose che non deve vedere. Non merita un padre così. Lo vengo a prendere stasera alle 8.- -Grazie. Grazie mille.- L'ultima frase di Helena è stata come un coltello che oltrepassa il mio petto. Ma in fondo...ha ragione; ha pienamente ragione. Un altro bicchierino di quella bottiglietta della felicità. E via il dolore.
...
Capitolo DUE. Fiori appassiti.
Che bello. Un'altra nottata buttata nel cassonetto. Tra Alchol, coca e una groupie, tra l'altro minorenne. Si chiama Jessica e la conobbi in un concerto in Inghilterra. Aveva il pass per il backstage. 17 anni e un corpo da donna matura. Lunghi capelli scuri e carnagione chiarissima che risaltava e contrastava dal corpetto di pelle. Mi infilò un bigliettino nei pantaloni. Numero di telefono/indirizzo. Perfetto. La sua casa era situata circa a due metri da casa mia. Ieri sera l'ho chiamata e l'ho invitata da me. La diciassettenne inizialmente pareva timida e chiusa. Ma poi si è scuiolta, quando la mia bocca ha iniziato lentamente ad accarezzare il suo corpo perfetto. Sembrava porcellana. Non ho una dignità. E ora mi scopo anche le minorenni. Sono nullo. Ma il sesso è una cosa a cui proprio non so resistere; Una calamita. Uomini, donne...che importa. Importa il gusto fisico. Il bello di due corpi che si incontrano lentamente. In perfetta sintonia. Tra grida di piacere, baci, morsi. Violenza e dolcezza allo stesso tempo. Ho una vita ormai buttata nel cesso. Me la vivo così. Tra vizzi e dipendenze. Droga, alchol, sesso, autolesionismo. Vivo così. Ormai non mi stupisco più. Jessica mi ha salutato con un ultimo bacio, si è alzata lentamente dal mio letto: -Devo andare.- -Va bene.- -Quindi?- -Quindi cosa?- -come quindi cosa? Abbiamo appena fatto l'amore.- -No baby, abbiamo fatto sesso. C'è differenza. Ora, te vai a casa e fai i cazzi tuoi, e io i miei. E torna la vita di prima. Per te, ovvio.- -Che schifo.-La ragazza è scoppiata in lacrime, ha abbandonato la casa distrutta. L'ho ferita. Sono un danno. Una persona che non merita di vivere. Creo dolore ovunque io mi trovi. Come un ondata di nero che oltrepassa dei fiori e li fa appassire. La mia vita, è stata la prima ad appassire. ...
Capitolo TRE. (Capitolo lungo e depresso. Buona lettura.) Fotografie.
Bene. Ieri notte ho passato una nottata tranquilla. Niente sesso. Niente gente che entra ed esce da casa mia. Solo una lieve sniffata di polverina bianca. E poi ho dormito tutto il tempo. è mattina e mi va di uscire. Una colazione veloce e una passeggiata senza meta. Ho bisogno di mandare affanculo per un po la mia mente. Apro l'armadio e cerco una t-shirt e un paio di jeans. Una piccola scatola verde scura mi appare davanti gli occhi. Non ci avevo mai fatto caso. Eppure doveva esserci da tempo nell'armadio. Nah, la curiosità mi fotte. La apro. Fotografie. Scattate da Helena. La fotografa professionista. Sono di una vacanza presa qualche anno fa, prima della nascita del piccolo Cody. Era il 2004. Ora ricordo, ricordo tutto. Maldive. Piccola vacanza. Non avevamo impegni, avevo finito il tour da poco. Le guardo, quasi estasiato. Una forza che m'attira a se quasi. La prima, io ed Hel stesi sul letto dell'albergo, subito dopo aver fatto l'amore. Rivivo i momenti come un deja vu. Attimi che mi passano davanti agli occhi come un film. E quel TI AMO BRIAN, ripetuto da lei mentre il mio corpo incontrava il suo. Passo alla seconda. Il soggetto sono io. Un falso sorriso. Si vede da un miglio. Gli occhi, nascondono malinconia e tristezza. Eppure Helena mi ha veramente dato tanto. Ma non è riuscita a farmi felice. No. Nemmeno quando ha dato alla luce il mio primogenito. Passo alla terza foto, con un magone che è più forte di me. Il mio corpo nudo disteso su un letto, coperto leggermente da un lenzuolo bianco e una rosa rossa poggiata sul mio petto. Ricordo le venne ispirazione mentre facevamo l'amore. La giro. Una scritta: -La perfezione giace silenziosa a casa mia, nel mio letto. Ti amo, Brian.- Un accendino nella mia tasca. Le fotografie diventano fumo. Devo rimuovere Helena dalla mia mente. Devo farla sparire. Dopo quello che gli ho fatto. Così... viaggio nel passato. ... Helena ci aveva visti. Me e Steff. A casa mia. Credevo non ci fosse, credevo fosse da sua madre con Cody. Invece... era tornata prima, e, avendo le chiavi di casa, io non m'ero accorto. E continuai a fare l'amore con Steff. La porta della stanza semiaperta lasciava udire le grida di piacere; Helena poggiò Cody nel suo seggiolone e corse in camera. Ci scoprì in pieno. Certe cose non si risolvono con un "posso spiegare." L'urlo di Helena fu talmente forte che Cody iniziò a piangere. L'unica cosa che riuscì a dire fu: -Domani, lascio la casa.- Le lacrime, la distruzione. Sembrava forte. Ma aveva un cuore debole. Steff si vestì e con lo sguardo abbassato mi sussurrò: - mi dispiace. Ma tu sei diviso tra me e lei. E prima o poi, ci avrebbe scoperti.- - No. Tu non capisci. Tu mi seduci e mi abbandoni.- - Cosa? No, meglio che io vada. Prima che ti sferri un pugno in faccia.- -Si, dai. Abbandonami anche adesso.- Steff si vestì,non riuscì a dire nemmeno una parola alla donna distrutta che piangeva sul pavimento. Le passò davanti; lei lo guardò con disprezzo. Il giorno dopo Helena fece le valigie e se ne andò.... E da quel giorno...ci sentiamo solo per parlare di Cody. Frutto di un'amore che non è mai esistito. Non so. Non so cosa voglio. A volte ci penso, mi manca. Altre volte penso sia stato meglio così. Non si può vivere di menzogne. E Cody. Un eterno amore/odio. L'innocenza di un'infanzia. Lo invidio, forse. I suoi sorrisi sinceri sono come una medicina. Ma io...non me la sento, di fare il papà. Un errore? Forse. No. Non devo neanche pensare a una cosa simile. Il mio istinto si dirige verso il telefono. Chiamo Helena. -Si?- -Sono Brian. Non ti disturberò più di tanto. Voglio sapere solo come sta Cody.- -Ah. Bene, te ne ricordi solo ora? Mio figlio sta bene;- -è NOSTRO FIGLIO. Ti ricordo.- -Per te è solo un optional.- -No. Questo non puoi dirlo, Helena. Non te lo permetto. è tutto quello che ho. Ti prego. Lo verrò a prendere stasera. Per favore, Helena.Non mettermi contro mio figlio;-Lungo silenzio. Helena scoppia in lacrime. E attacca il telefono. ...
[HELENA POV] Faccia tosta. Bella faccia tosta, davvero. E io che mi ci dispero, su tutta questa situazione; lo odio. Per quello che ha fatto a me e a quel piccolo angelo riccioluto. Lo guardo. Intensamente. Lo prendo in braccio. E gli dimostro tutto l'amore di una mamma. Lo stringo forte a me. Come un gioiello. Una gran parte di me. -Cody, quanto ti posso amare. Ti posso amare più di qualunque altro uomo.- -Anche io mammina. Ma perchè piangi?? Ti sei fatta male??- -Si. Mi sono fatta un taglietto mentre cucinavo. Passa.-
Finto sorriso. Sono una grande attrice in questo senso. Okay. Ho preso una decisione. Chiamo Stefan. Il suo trombamico preferito. Devo parlarci. Sono preoccupata per Brian.
-Pronto?- -Eh...ciao Stefan. Sono Helena.- -Guarda, Stefan non è in casa. Sono David. Tu più tosto. Chi sei?- -Amica di vecchia data;- -Ah, capisco. Stefan non è in casa, ti ripeto. Puoi trovarlo più tardi.- -Capito. Ciao,allora.- -Ciao.- Aspetto che Brian venga a prendere Cody e vado a casa sua. Devo assolutamente parlarci. Anche se provo un odio nero, nei suoi confronti. Metto da parte l'orgoglio. è per mio figlio. Suona il campanello. Brian davanti la porta. Grandi occhiaie e sguardo abbassato. Mi fa male. Mi fa male solo sentirlo fiatare. Odio quella voce, odio quelle parole. -Posso entrare?- -Fai pure.- ... Si guarda intorno spaesato. Attimo di silenzio; Guarda Cody che giocava in cucina. Brian Si avvicina lentamente. Quasi spaventato; -Ciao papiiii! Mi sei mancato tantissimo!!!- -Cody! Amore mio!- Lo abbraccia fortissimo. Sento una vibrazione di felicità, dopo tanto tempo. Quando se ne sono andati, la casa sembrava vuota, senza Cody. Il mio bambino. Squilla il telefono. - Si?- -Helena? Sono Stefan.- -Ciao. Ti starai chiedendo per quale motivo ti ho chiamato, prima.- -Mel'ha detto, David. Non ero in casa in quel momento. Qualcosa di grave?- -Riguarda BRIAN.-... Un silenzio rompe la chiamata. ... -Io ora sono in Galles, a casa del mio compagno. Domani prendo il primo aereo e sono da te! Ti prego. Dimmi che non gli è successo niente. Per favore, Helena.- -Niente di grave; sono solo preoccupata. In qualità di madre e di sua ex compagna.- -Ora devo andare. A domani, Helena.- -Ciao. A domani.-... cazzo. Vorrei dire addio anche a te. E non vederti mai più. Ma una cosa forse, ci accomuna. BRIAN.
CAPITOLO 4. Battagliero.
[Stefan POV] Mi ritrovo in questo aereo diretto a Londra. Forse non avrei dovuto farlo. Si tratta di Brian. Un tasto dolente, ahimè. Mancano ancora parecchie ore, prima di arrivare. Mi metto comodo, e mi addormento. ... Appena sveglio. Vorrei fumarmi una sigaretta. Ma in questo cazzo di aereo non si fuma. Penso a Brian. Che avrà fatto stavolta? E penso a quella povera donna. Mi sento in colpa. Ma prima o poi, ne sarebbe venuta a conoscenza. Io e Brian eravamo due amanti. Manco poi tanto segreti. Ci baciavamo durante i concerti, da tempo. Ma Helena ha sempre chiuso un occhio. Lo amava davvero. Non vedo Brian da un mese, circa. Appena è finito il tour, io sono andato da David. Mi manca. Maledettamente. Bene. Sono quasi arrivato. Mi dirigerò immediatamente a casa di Helena. Devo sapere questa situazione. ... Mi ritrovo in un taxi. Beccato immediatamente, appena arrivato in aereoporto. Il taxi mi ferma davanti casa di Helena. Una villetta semiborghese. Molto carina; ottima scelta. Suono il campanello. Quando lei apre la trovo piangendo. Distrutta. E così, il deja vu. Come quella volta che ci scoprì.
-Che è successo? Che cazzo è successo?- -Entra, intanto. Accomodati in cucina. Parleremo li.-...
Mi siedo su una sedia in legno grezzo. Lei mi offre una tazza di the. Nelle pareti, fotografie bellissime. Scattate da lei.
-Si droga ancora; si droga anche quando mio figlio è in casa. Lo tratta come fosse una trottola. Quando non ha bisogno di lui, mi chiama e lo lascia a me. E io non ce la faccio più. Non gli permetterò di rovinar la vita al mio Cody.- -Capisco.-
è veramente addolorata. Forse lo ama ancora? No, cosa dico. Non potrebbe esser così. Dopo ciò che è successo? No. Sta male per Cody. è comprensibile.
...
- Capisco il tuo dolore. Ti aiuterò. Parlerò con Brian. Gliene darò di santa ragione, se occorre. Non sei sola, ora. Considerami pure un amico.-...
No, aspetta. Che cazzo sto dicendo? Amico? Dopo ciò che è successo? Sono matto. Sono malato. è tutta una scusa, che mi ricondurrà a Brian. Perchè è una voglia. Una maledetta voglia. . -Non ti sto costringendo; se non vuoi aiutarmi, non lo fare.- -Voglio aiutarti; e voglio aiutare Brian.- ...
Forse, di Helena non me ne frega niente. Il vero motivo che mi ha spinto qua, è rivedere Brian. Ma cazzo, una coscienza cel'ho? Sono sempre stato conosciuto come "il gigante buono". Ora però, sono un orco. Un egoista. Helena sorseggia il suo the. Mi mostra una fotografia del piccolo Cody.
-è l'unica cosa a cui non posso rinunciare; una dipendenza, forse.- -posso capire.- -Non voglio che soffra, a causa di Brian.- -Il primo bambino è lui, Helena. Un bimbo capriccioso, che quando non ottiene qualcosa, si cimenta in droghe e alchol.- -Lo so.- -L'ha sempre fatto. Forse, non smetterà mai.-
...
Helena, lega i suoi capelli neri in una coda di cavallo. Si strofina gli occhi leggermente truccati. è una donna forte e determinata. Ma non meritava uno come Brian. Sono il bianco e il nero. Il giorno e la notte. Il diavolo e l'acqua santa. Mi alzo dalla sedia. Ho un'aria molto stanca. Voglio andare a riposare
. ...
-Helena, ora scusa, ma devo proprio andare.- -Ah, capisco.- -Cercherò un albergo per qualche giorno. Appena parlerò con Brian, ritornerò in Galles, dal mio uomo.- -Se ti va...potresti alloggiare qua, Steff. Dormirai nella camera degli ospiti.-
...
Senso di colpa sempre più forte. Ci penso su. Accetto. ...
-Mi farebbe piacere. Anche perchè non voglio lasciarti sola;- -Grazie, Steff.-
...
mi abbraccia forte. Un pianto la affligge. E affligge anche me. Non ci sono mai stati buoni rapporti tra noi. Ma stavolta...stavolta è una battaglia. Contro un unico nemico. BRIAN.
capitolo 5. Tentazioni
è mattina presto. Mi sono appena svegliato. Mi alzo dal letto. Mi dirigo in cucina. Uh. Helena starà ancora dormendo. Accendo una sigaretta; Mi siedo. Dopo cinque minuti arriva Helena. ...
-Buon giorno. -Ciao Hel; Dormito bene?- -Uhm...diciamo pure di no. Vivo ogni minuto con la preoccupazione.- -Non si è fatto sentire, vero?- -No. Non ho notizie di mio figlio da ieri sera. Spero solo che stia bene.- -Su tranquilla. Oggi andrò a casa sua. Di sorpresa.- -Capisco...- ...
Helena non ha un'espressione convinta. E fa bene. Di sicuro Brian, mi salterà addosso. Ma non devo cedere. Non devo.
-Dai, vado a fare una doccia ed esco. Tu aspettami qua. E stai tranquilla.- -Ci proverò.- -Devi; So bene che è difficile fidarti di me, ora come ora. Mi dispiace per ciò che è successo. Credimi, Helena.- -Scusa Steff. Proprio non voglio parlarne. Diciamo che ci ho messo una pietra sopra. So che lui ti stuzzicava. So che c'era un desiderio più forte di lui.- -Non dovevo cedere.- -Non è facile, con Brian.- -Lo so. Lo so bene.- ...
I sensi di colpa mi affliggono. La mia mente mi ripete che NON DEVO CEDERE. NON DEVO CEDERE. Mi dirigo in bagno e faccio una doccia fredda. è inverno. Ma non importa. Il freddo non lo soffro. Anzi; mi rilassa. Mi vesto di fretta, chiamo un taxi.
...
Mi ritrovo a casa di Brian. Troppi ricordi; le fughe segrete a casa sua, quando Helena non c'era; i nostri corpi insieme nel letto. Le sue parole,i suoi baci. Suono il campanello. Il cuore è ribelle, l'ho sempre detto. Mi sta tradendo, batte all'impazzata. Non vedo Brian da circa un mese, pare un'eternità. Nella mente, la maledetta "space monkey". Ogni volta che penso a Brian, mi viene in mente quella canzone. Non mi ha mai detto a chi era riferita. Ma mi confessò che non era per Helena. Dopo un paio di minuti, Brian appare alla porta. ... -OMMIODDIO! STEFAN! STEFAAAN! COSA CI FAI QUI?- -Ciao, Brian.- -Come, mi dici solo ciao? Non mi abbracci nemmeno?- ...
un abbraccio freddo. Distaccato. NON DEVO CEDERE. Devo resistere. è una tentazione più forte di me. I volti delle persone che verrebbero coinvolte sarebbero troppi; David; Helena; Soprattutto Cody.
-Dai, entra. Accomodati. Scusa, non ho neanche dato una ripulita;- -Ah, tranquillo. Non ti ruberò molto tempo.-
...
entro in casa. In salotto, sul divano, Cody dorme tranquillo. Una bellezza unica. Un misto tra Helena e Brian. Mi avvicino e gli porgo un bacio leggero, per evitare di svegliarlo. Brian mi guarda, quasi estasiato. ...
-Devo parlarti. è molto urgente.- -Oh. Fai pure. Riguarda il gruppo?- -No.- -Dai, andiamo in cucina. O preferisci in camera mia?- ... Ha un'aria maliziosa. Ma non mi coinvolgerà. ... -Brian, ascolta. Non sono venuto qua per fare sesso con te.- -Ah, capisco. Allora cosa ti spinge qua?- -Ti spiegherò in cucina. Non vorrei svegliare Cody;- ...
Mi dirigo in cucina. Conosco quella casa meglio di qualunque altra. Il raduno di due amanti. ... -Dai, dimmi. Cosa è successo, Stefan?- -Dunque... L'altro ieri, mi ha chiamato Helena, piangendo. Mi ha raccontato cose che forse, era meglio che non sapevo.- -AAAAARGH. Quella maledetta troia.- ...
è incazzato. Cazzo. Devo tenerlo calmo. O si rifugerà nelle solite, maledettissime droghe. ...
-Calmati. Se l'ha fatto, l'ha fatto per te. Pensa a tuo figlio, Brian. Pensa a lui. Ora è piccolo. Ma tra qualche anno, capirà. Non può crescere con un padre drogato. Non può vivere con la paura che tu te ne possa andare da un momento all'altro. La droga ammazza, Brian. Helena ha solo paura. Per la tua salute e per quella di Cody.- -SO COME CRESCERLO, STEFAN. TU NON SEI NESSUNO PER VENIRMI A DIRE COME DEVO COMPORTARMI CON MIO FIGLIO!- -Cazzo. TI HO DETTO DI CALMARTI.- -QUELLA TROIA! VUOLE METTERMI CONTRO TUTTI. NON SOLO CODY. ORA ANCHE TE. QUELLA PUTTANA DI MERDA!!!!- -Smettila di urlare! Cody si sveglierà. Ti sto dicendo che era sconvolta. E non vuole mettermi contro nessuno; cercava solo un aiuto. Vuole aiutarti, Brian. VOGLIAMO aiutarti.- -No. Voi volete distruggermi e basta.- -Pensala come ti pare. Con te è tutto inutile. Come parlare al vento. Però ricordati che te ne pentirai. Che la vita non va presa così.- -Vaffanculo, Stefan. - ... Scoppia a piangere, come un bambino. Mi avvicino. Lo abbraccio. STO PER CEDERE.
Lui mi guarda. Mi stringe. Gli asciugo le lacrime. Un bacio, lungo, appassionato. E poi...ci dirigiamo in camera, senza fare rumore,attenti a non svegliare il piccolo Cody.
...
L'abbiamo fatto per circa due ore. Brian dorme. Io invece, non ci riesco. Ho tradito me stesso, Helena, Cody, David. Ma soprattutto, me stesso. Un kamikaze. Mi alzo dal letto e mi vesto. Vado in salotto. Il piccolo gioca con i suoi soldatini di plastica. ... -Ciao piccolino!- -Ciao, zio Steff. Dov'è papà?- -Papà aveva molto sonno, quindi è andato a riposare. Ora ci sono io, con te.- -Va bene.- -Dai, vieni in braccio allo zio Steff.-
...
il piccolino giace in braccio a me, calmo. Mi stringe con quelle manine piccole e leggere. è un bambino fantastico. ... -Ora ti porto in cucina, nel seggiolone, sveglio il papà, così mangerai. Va bene?- -Siiii! Ho tanta fame, zio.- ...
porgo Cody nel suo seggiolone. Non riesco neanche a guardarlo in faccia. Dov'è finito l'uomo forte che ero una volta? Brian ha scombussolato tutto. La mia persona, la mia dignità. Mi dirigo in camera, da Brian. Lo trovo che fuma una sigaretta e suona la sua chitarra. -Ciao.- -Salve. è stato bellissimo, sai?- -Si Brian...però...- -però cosa?- -Niente. Lascia perdere.- Mi avvicino lentamente a lui e gli do un bacio. Un bacio d'addio? Forse. Perchè per sistemare tutto, devo rompere questo legame. Soffrirà, ma questa decisione ci salverà entrambi.
Per ora, ho scritto solo questi; Spero che siano di vostro gradimento; ho bisogno di pensare ad altri avvenimenti, ad altri capitoli. Ci sto perdendo molto tempo. Perchè adoro fantasticare,sui miei idoli.
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