Hai colto perfettamente il senso dell'album, fra.
Mi stupisce ogni volta sentire come le parole si fondano alla musica, come se fossero un'unica cosa. Il testo, letto così come una poesia, senza accompagnamento musicale, indica vendetta, amarezza, rabbia, un qualcosa che brucia e che rimanda al passato, un senso di ansia, un qualcosa di irrequieto e instabile. La canzone è geniale perchè queste sensazioni espresse così semplicemente dalle parole vengono accentuate da come è stata struttura la canzone: il ritmo veloce ma costante è sinonimo di un qualcosa di incessante, tormentoso, ossessionante, fino al culmine, all'apoteosi della rabbia e dello sfinimento, e l'end alla fine è la chiusura, come dici tu, la liberazione dalla sofferenza, la fine che cessa di essere amara, lo scioglimento. Costruire testi su melodie o il processo opposto rende i musicisti e i cantautori qualcosa di più di poeti, perchè musica e parole devono sporarsi bene per creare qualcosa di unico.
Ah, poi ho anche notato la presenza di ruoli all'interno della canzone: bitter end è una delle poche volte in cui "colui che parla, che racconta", chiamiamolo Bri, non occupa una posizione passiva, non è dominato, bensì tenta di dominare, di agire, al posto di "piangersi addosso", come molte canzoni degli esordi (es. ask for answers, WYIN e tante altre...). Egli grida vendetta, giura che ogni cosa finirà, perchè LUI farà qualcosa, non per mano dell'altro. La trovo interessante come cosa, soprattutto in rapporto con l'evoluzione compositiva del gruppo e soprattutto di brian.
ok, scusate per il soliloquio, ora è finito