Black Eyed PLACEBO Forum • Loud like Placebo version

Seisedo MAC and Maybelline.

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Hannah With The Beatles
view post Posted on 1/11/2010, 10:24     +1   -1




Non vedo l'ora di leggere il resto! Posta ancora, posta ancora, posta ancoraaa!! :ghghgh:
 
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infra_red
view post Posted on 1/11/2010, 11:20     +1   -1




Mi piaceeeee :sosweeet:
 
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arual66
view post Posted on 1/11/2010, 11:26     +1   -1




Ecco qui il seguito,l'avevo già postato ma non lo ha messo!! grrr
il prossimo capitolo,dopo questo,sarà un po' impegnativo,quindi mi scusa da ora se ci metterò un po' di più,abbiate pietà. :D
Spero vi piaccia,magari apparirà banale,ma ancora il bello deve venire,ve lo assicuro.:)

Brian mi accompagna a casa,e io cammino al suo fianco,il più vicina possibile.
'Allora,cosa ne pensi?'
'Di cosa?'
Alza gli occhi al cielo.
'Della nostra musica,baby.' sorride ammiccante.
'E' spettacolare.'
'Lo so.' afferma,accendendosi una sigaretta.
'Sul serio,Brian. Stef è davvero bravo,quel..batterista?'
'Steve.'
'Esatto,Steve,anche lui non scherza. E tu..Brian non lo so...' devo apparire una completa cretina,come al mio solito,non trovo le parole perchè la sua voce mi ha rapita.
'Every cloud is grey,with dreams of yesterday...' sussurra.
Ah,fantastico,le parole le ha trovate lui.
Evidentemente sa,percepisce che la sua voce è un'arma di distruzione di massa per me,ora che mi sono accorta dei brividi che mi percorrono da capo a piedi quando inizia a cantare.
Tra una cosa e l'altra,siamo sotto casa mia.
'Siamo arrivati. Ti va un gin tonic? Mia madre ne ha una riserva.'
'Era quello che stavo per chiederti.'
Entriamo,e quasi mi vergogno del disordine della cucina,i piatti sporchi accatastati sul lavello,
le calamite colorate sul frigo. Lui non avrà mai niente del genere in casa sua,figurarsi.
'Siediti pure,vado a prenderti il gin.'
Mi volto verso di lui,accomodato sulla sedia più bella,e mi accorgo che non aveva certo bisogno del mio invito.
Mi sorride,ma questa volta con dolcezza. Niente ironia,strafottenza,pietà.
Dolcezza assoluta.

Torno con due bicchieri,e gliene porgo uno. Lui inizia a sorseggiare garbatamente,ma con aria critica,come se volesse esprimere un giudizio sulla qualità del kocktail.
E infatti lo fa.
'Non male,Sissi,te lo concedo.'
Sissi??
'Sissi????' esclamo,e gli occhi mi devono essere diventati due pizze rotonde,da come mi guarda.
'Sissi. O magari Sissie,con la e finale,più sofisticato. Non ti piace?Un ottimo titolo per una canzone.'
mi strizza l'occhio.
'Se la canti tu,molto volentieri.'
Gli sorrido a mia volta.
Come si può resistergli? Lo sfigato più cool della scuola,il nuovo arrivato,quello che si trucca e si veste completamente di nero,quello con una voce da brividi. Come si fa?
Porto la sedia vicino alla sua,e mi ci accomodo anche io. Lui ha già finito il suo koktail,mentre io devo ancora iniziare.
'Avresti uno specchio?'
'Oh,beh,sì..certo!' rimango piuttosto perplessa,ma vado comunque in bagno a prendere lo specchio di mamma,mentre lui rimane lì,servito e riverito come un re.
Glielo porto e lui si specchia,si controlla il trucco.
'Cazzo,sono già in condizioni tremende,speravo di non dovermi rifare il trucco per stasera.'
'Stasera?' chiedo,sempre più stupita.
'Facciamo un piccolo concerto,sempre al Blue pub,se tutto va bene e ci danno il permesso. Non te l'avevo ancora detto perchè non c'è niente di sicuro.'
'Fatto sta che adesso sembri un panda.' dico,riprendendo il discorso,dato che ho un'idea che voglio portare a termine assolutamente.
'Molte grazie.' annuisce, 'ma dovrei avere gli ombretti dietro,se non ti dispiace,mi tolgo il pensiero.'
Servito su un piatto d'argento.
'Ovvio che non mi dispiace,anzi. Ma,potrei farlo io?' chiedo,con nonchalanche.
'Se proprio ci tieni.' esibisce una finta indifferenza,ma dall'espressione divertita ho capito che è curioso quanto me.
'Fammi vedere cosa hai portato.' dico,sicura.
Apre la sua sacca e ne tira fuori un ombretto bi colore Shiseido,di quelli costosi,e un eyeliner mac.
'Mh,ottima scelta.' rido,e lo fa anche lui.
Mi fa davvero strano poter parlare di queste cose con un uomo,ma è straordinariamente divertente.
Bando alle ciance,estraggo il pennellino dell'ombretto.
'Chiudi gli occhi.'
Inizio a stendere il blu,con tutta la delicatezza possibile,poi un po' di nero per dare profondità.
Sono sempre stata piuttosto brava,ma destreggiarmi su occhi del genere cambia tutto.
Passata la prima base di colore,gli chiedo di aprire gli occhi. Per poco il suo sguardo,così intenso e accentuato ancora di più dall'ombretto,non mi investe.
Gli riabbasso delicatamente le palpebre e procedo con l'eyeliner.
Quando lo risveglio,mi sembra di morire.
Sono a circa due centimetri dai suoi occhi,da quelle stelle penetranti,come fare?
Rimango immobile,muta,la bocca semi spalancata.
Possibile che degli occhi esercitino un simile effetto?
Possibile che LUI mi faccia un simile effetto?
'Allora,come sto?'
'Mmh..manca ancora qualcosa.' riesco a dire alla fine,e mi fiondo in bagno a recuperare il mio mascara,l'occasione per riprendermi ancora un po'.
Mi guardo allo specchio grande del bagno,quello sopra il lavandino. Sono penosa,struccata e penosa.
Mi passo un po' di mascara,poi torno in cucina e lo metto a lui.
'Vediamo un po' che lavoro ha fatto la mia truccatrice professionista.'
Afferra lo specchio con due mani. Sembra soddisfatto.
'Davvero niente male.'
Sorrido modesta.
'Grazie Sissie.'
'Di niente,Brian.'
Di nuovo quel sorriso,completa,piena dolcezza,a nudo.

“Ho fatto tutti gli sforzi possibili,ma alla fine ho ceduto.
Troppo vicini,forse troppo intimi.
Averlo truccato mi ha dato il colpo di grazia.”

Di nuovo investita da quel sorriso,mi avvicino ancora di più,se possibile, e inizio a rimettere a posto l'occorrente per il trucco. Così posso godermi ancora il mio lavoro da vicino.
Lui però ha posato lo specchio.
Non mi ha toccato,non ha fatto niente. Si è limitato a piantarmi le sue pupille nelle mie,in silenzio.
Cazzo,lo sa,ha capito il mio punto debole.
Mentre sto per sciogliermi completamente sul posto,allora,ci pensa lui.
Mi sfiora la punta del naso col suo,e per un istante vorrei essere il più lontano possibile.
Ma poi cambia tutto.
Lui sa di sigaretta,e di gin,e profuma,quel suo profumo delizioso e indescrivibile,lo sento,dietro le orecchie e sul collo,nei suoi capelli corvini,sulle ciglia truccate.
Le sue labbra sono nude,spoglie,in un certo senso apparirebbero più insicure rispetto al resto in quel viso costruito ad arte,ma non finchè non le provi,non le senti sulle tue.
Allora altro che insicurezza,altro che mascara.
 
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infra_red
view post Posted on 1/11/2010, 11:53     +1   -1




Ma no, non è banale!!
Anch'io vorrei truccarlo :asd: :asd:
 
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arual66
view post Posted on 1/11/2010, 13:40     +1   -1




menomale, :asd: non sono l'unica pervertita..:D
 
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Hannah With The Beatles
view post Posted on 1/11/2010, 14:08     +1   -1




Io vorrei struccarlo invece, in tutti i sensi che si possono dare a questa parola... XD :asd:
Mi piace questa storia... ha qualcosa di familiare, che mi fa pensare a come scrivo io...
Continua, e piu' veloce che puoi!
 
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Lillian79
view post Posted on 1/11/2010, 20:26     +1   -1




oddio :uau:
mi sciolgo
 
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arual66
view post Posted on 2/11/2010, 10:50     +1   -1




Ooooh *__________* un bacio di Bri,ma ci pensate? :uau:
Apparte questo,è stato un parto questo capitolo,mi scusa per il ritardo,spero abbia reso al meglio ciò che intendevo fare.
Comments :=)

Ho baciato Brian Molko.
Lui ha baciato me.
Non so come sia andata realmente. Ma è successo.
Nella mia cucina,seduti al tavolo con la tovaglia a quadri colorati.
Lo specchio polveroso abbandonato su una sedia,la scatola degli ombretti ancora aperta.
Un bacio improvviso,passionale,inaspettato.
E lungo.
Per la maggior parte della durata non ci siamo sfiorati minimamente,eravamo uniti solo dalle nostre labbra.
Poi io non ho resistito,e gli ho circondato il collo con le mani,accarezzato i capelli.
Il momento più meraviglioso dei miei quasi diciassette anni.
Alla fine,lui è rimasto a guardarmi,negli occhi,di nuovo. Ma io non sono riuscita a sostenere quello sguardo a lungo. Troppe emozioni,troppe sorprese,troppo poco tempo.
Non avrei desiderato di meglio.
'Devo andare.' mi sfiora la guancia con le dita.'Stasera alle undici.'
Annuisco,ancora assorta.
'Puntuale.' mi sussurra nell'orecchio,mentre mi posa un bacio lieve sulla tempia.
Poi sento chiudere la porta,e niente più.
E' andato,morbido e silenzioso,felino,come era venuto.
Ma io sento ancora il suo profumo nell'aria,e non intendo dimenticarlo un secondo,quel fragrante sapore di angelo maledetto.

Mamma è tornata a casa,spettinata e stanca,come ogni volta che torna dal lavoro,e io ero in bagno a prepararmi per andare al Blue Pub. 'Silvie,dove vai?' chiede,senza nemmeno salutarmi.
'Esco. C'è un concerto al Blue Pub stasera. Ci suonano dei miei amici.' Ho sempre paura della troppa indifferenza con cui cerco di nascondere i fatti a mia madre,quel “dei miei amici” che potrebbe insospettirla,magari farle scoprire tutto. Non succederà mai,ovvio,mia madre non potrà mai venire a sapere che il cantante l'ho truccato io sul tavolo della nostra cucina,con il mascara che mi ha regalato lei,che gli ho offerto un kocktail e che,magari, mi ha anche baciato.
'Divertiti,e non fare troppo tardi.'
Come previsto. Si è già distesa di fronte alla televisione,pronta per un'altra seratina in compagnia del telecomando. Si addormenterà dopo nemmeno un'ora,lo so,questo film l'ha già visto.
E anche io l'ho visto,troppe volte.
La saluto a mia volta,ed esco,finalmente,con l'adrenalina che mi sale alle stelle non appena la brezza pungente della nottata belga mi soffia in viso.
Stasera lo so,sentirò di nuovo quella voce sublime,quelle armonie spettacolari,quelle note struggenti.
Quando arrivo,già metà locale è pieno,i tavolini a tre sono quasi tutti occupati,così mi posiziono su una sedia solitaria,probabilmente una dimenticanza di un cameriere distratto,che a me fa molto comodo,perchè posso mettermi più vicina possibile al palco. Brian non è ancora entrato,probabilmente si sta scaldando la voce.
Stef e Steve (si chiamava così?) sono già in posizione,sembrano aspettare solo lui.
E il batterista pare sinceramente scocciato.
Dopotutto sono le undici e un quarto,anche se per me potrebbero iniziare anche fra cinque ore,l'importante è che possa nutrirmi nuovamente della loro musica.
'We were tight,but it falls apart as silver turns to blue..Waxing with a candlelight, and burning just for you.
Allocate your sentiment, and stick it in a box
...'
La canzone è 36 degrees. Alle prove mi avevano fatto sentire solo la prima strofa,senza nemmeno arrivare al ritornello. E' stridente,pompata,perfetta per l'inizio di un concerto.
'Someone tried to do me ache'
Continua a ripetere Brian. Piccolo mio,di cosa hai paura? Chi ha provato a farti del male?
'I've always been an introvert happily bleeding'
Introverso nella tua interiorità,nel tuo rapporto con gli altri,ciò che ti rende allegramente sanguinante?
Perchè con me,dolce principe,non sei stato introverso,oh no.
La canzone si chiude con un assolo,e solo dopo,mentre gli altri si preparano per il pezzo successivo,Brian si accorge di me,rintanata in prima fila,stretta nel mio giacchettino di pelle. Allora fa una cosa incredibile: balza giù dal palco con un salto,e tra lo stupore degli spettatori,viene verso di me.
No,non farebbe mai una romanticheria del genere,non è il tipo,lo so.
Lo conosco da a mala pena una settimana,ma già lo so.
'Accendino?'
Sorride complice,ma non di complicità fra vecchi amici,una complicità diversa,più misteriosa,più intima.
Glielo lancio. Lui si accende la cicca e torna su,un livello sopra di me,un gradino lontano da me.
Suonano Come Home,la canzone di cui mi sono innamorata,quella che me li ha fatti conoscere come band,gruppo unito nella musica,Brian che suona la chitarra,canta. Tutto ciò mi era completamente sconosciuto prima di quel stuck between the do or die.
Chiudono il pezzo,fra gli applausi curiosi della gente,ma giunge anche qualche fischio di disprezzo dal fondo della sala,probabilmente da qualche ragazzino in vena di bravate.
Mi giro per fulminare colui che ha osato esprimere il suo disprezzo,e chi vi trovo?
Il mirabolante Jean.
E,meraviglia delle meraviglie,c'è anche Helena con lui.
Oh,Dio.
E' SOPRA di lui.
Buon per lei,pare che sia riuscita a ottenere quello che voleva,alla fine. Ma doveva proprio trascinarselo qui,in una serata come questa?
Per quel che puo' importarmene.
Brian sta annunciando la prossima canzone,non intendo perdermelo per colpa loro.
'La prossima è Nancy boy. Credo possa essere adatta,in un ambiente del genere.'
Ovviamente è ironico. Come può una canzone intitolate 'Finocchio' favorire il consenso di un pubblico del genere? I primi fischi si iniziano a sentire,e non hanno ancora iniziato.
Ma a me non potrebbe fregarmene meno. Questa è nuova,non l'ho ancora mai sentita e sarà sicuramente qualcosa di straordinario,al solito.

Come previsto,è meravigliosa.
Il testo è audace,per molti troppo,ma io so com'è Brian,avevo inteso questa sua natura dal primo momento,anche se non mi si era mai stata schiaffata in faccia con tanta violenza,come questa canzone sta facendo. 'Kind of buzz that lasts for days had some help from insect ways. Comes accrods all shy and coy,just another nancy boy...'
La sonorità è studiata alla perfezione,rende esattamente l'idea delle notti brave,uomini donne,drogati felici,che sballo,che bel culo. Il nervosismo generale che proviene dai tavoli,però,si taglia col coltello.
Non vorrei voltarmi,perchè so che troverei facce che non mi piacciono,ma ne sento il bisogno.
La reazione del pubblico è preoccupante. Appena dietro di me,una coppia di fidanzati ha un'aria disgustata.
Come la maggior parte di tutti gli altri.
A peggiorare le cose,Brian stasera ha lo smalto,rigorosamente nero (e lo trovo ancora più stupendo per questo) e sta cantando la strofa più pericolosa di tutte: 'Does his makeup in his room,douse himself with cheap perfume,eyeholes in a paper bag. Greatest lay I ever had.kind of guy who mates for life
gotta help him find a wife
...' I fischi e gli insulti ormai degenerano,ma lui continua,imperterrito.
'We're a couple,when our bodies double.'
La goccia che fa traboccare il vaso.
Dov'è Jean?
Ed Helena?
Ormai tutti fischiano,battono i piedi sul pavimento con rabbia,agitano le mani in direzione di Brian,con completo disgusto. 'Vergogna!' urlano. 'Schifo!Schifo!'
Lui se ne frega altamente,io sento l'agitazione salirmi in corpo,ma finchè lui continua,continuo anche io.
Ecco Helena. E' sola.
Che Jean l'abbia piantata per andare a farsi la sua abituale sbronzetta?
Devo dire che ne gordrei.
Sono quasi tentata di andarle a chiedere che fine ha fatto il suo accompagnatore,quando me lo ritrovo di schiena,davanti. E' salito sul palco.
Cosa ha intenzione di fare?
Stef ha posato il basso,è visibilmente preoccupato.
Ma Brian continua a cantare,sono sicura che continuerebbe anche a costo di rimanere l'unico.
'Smettila,frocio!' urla Jean. In tutta risposta il mio uomo tira fuori la lingua,butta in terra la cicca.
'I've got a muse in my head..she's univer..' non riesce a finire.
Un colpo,un pugno ben piazzato,in piena faccia.
E io sono rimasta qui,a sedere sulla dimenticanza di un cameriere distratto,senza tirar fuori il mio principe nero dalla morsa dei pregiudizi,purtroppo,di gran lunga più universali della sua musa.




N.B: le interpretazioni dei testi sono fatte personalmente,poi ognuno ha una sua idea,ad esempio l'happily bleeding mi pare sia interpretato molto più precisamente da Hannah (a proposito,grazie per le traduzioni e i testi,e il song meaning,sei davvero bravissima,credo sia utilissimo a tutte noi il lavorone che hai fatto) :sosweeet:
Ultima cosa: la madre di Sissie,che appare per la prima volta in questo capitolo,NON è ripresa da mie esperienze reali,ci tenevo a sottolinearlo perchè mia mamma non è assolutamente lo stereotipo di madre scazzata come quella del racconto,e spero non rispecchi nemmeno le vostre. Insomma,viva la mamma! :kisses:
O meglio,I said tank you mum,hi mum! *__*
Ok,non prendetemi per pazza.
:rockon:
 
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Hannah With The Beatles
view post Posted on 2/11/2010, 13:36     +1   -1




Che bello questo capitolo! E grazie mille per i complimenti sulle traduzioni, sei davvero gentile. Per me è un immenso piacere poter gondividere il mio amore per i Placebo e l'inglese con tutti voi *-* e complimenti a te per il racconto, ci sono parti in cui vedi brian esattamente come lo vedo io...

:tao:
 
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loriada
view post Posted on 2/11/2010, 16:46     +1   -1




:accipicchia: :accipicchia: :accipicchia:

non mi collego per due giorni e cosa trovo... addirittura tre capitoli....

uno meglio dell'altro!!!!

questa tua visione di Brian mi piace da morire...

Ps...ne approfitto per unirmi a te nei ringraziamenti ad Hannah... è sempre un piacere potersi confrontare nella comprensione dei testi con qualcuno che ci mette veramente impegno e passione!

ma ti prego continua....
 
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infra_red
view post Posted on 2/11/2010, 18:52     +1   -1




:sosweeet: :sosweeet: :sosweeet: bel capitolo :ghghgh: Il pugno però :ç__ç:
 
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arual66
view post Posted on 2/11/2010, 19:09     +1   -1




loriada,([QUOTE]non mi collego per due giorni e cosa trovo... addirittura tre capitoli....

uno meglio dell'altro!!!!

questa tua visione di Brian mi piace da morire...
/QUOTE] Grazie mille loriada *_____*
e grazie ancora a tutte le altra e credo proprio che sì,i complimenti ad hannah (e ovviamente a tutte le altre che tengono in vita questo sito) siano tutti meritati.
Sto continuando,non mi aveva mai preso così una storia,a tra poco il prossimo capitolo :)

ecco,non mi riescono le citazioni -.-
 
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arual66
view post Posted on 3/11/2010, 19:43     +1   -1




Mhhh...vediamo un po'
divido in due post questa parte,ho deciso!



E' disteso,sfinito. Forse dorme.
'Dieci minuti!' mi ha concesso l'infermiera.
Basteranno,dieci minuti? Seicento miseri secondi per riparare a quello che ho fatto,o meglio,a quello che non ho fatto?
Mi avvicino al lettino bianco,cercando di non fare rumore,per osservarlo senza farlo svegliare.
Non è grave,ma ha comunque preso dei discreti colpi.
Parte del viso è arrossata e gonfia,e si intravedono lividi scuri nella zona della mascella.
Mi sembra di essere un medico legale che fa la sua autopsia.
Ma io non sono un medico,sono innamorata.
Sulle palpebre chiuse si intravedono ancora delle leggere tracce di trucco,il trucco che io gli ho messo.
Adesso,mentre dorme,avvolto nelle lenzuola candide che ne risaltano il colorito malsano,e con le braccia nude abbandonate ai lati del corpo,appare davvero fragile. Un uccellino caduto dal nido.
O,meglio,un pesce fuor d'acqua. Perchè lui non doveva stare qui,in un letto a rotelle con un pugno in faccia,e la schiena a pezzi. Lui doveva rimanere sul palco del Blue Pub,a cantare il suo inno alla diversità.
E per colpa di questa tremenda xenofobia,flagello dell'evoluzione umana,adesso è disteso,stremato,e dorme.
O forse,non più.
Sta respirando,sospirando lentamente. Ha provato ha stirarsi,ma ci ha ripensato quando le sue membra si sono contratte dal dolore facendolo gemere lievemente. Adesso però ha aperto gli occhi,e mi ha visto.
'Sissie.' mormora,stanco.
'Bri,oddio,cosa ti hanno fatto?' e,per quanto cerchi di evitarlo,la voce mi si spezza.
Lui allunga una mano verso di me.
'Sh. Vieni qui.'
Mi avvicino,con una cautela assoluta,ho paura di fargli del male solo a camminare.
Quando gli sono a fianco,gli accarezzo piano la guancia sana.
'Non è successo niente.' mi tranquillizza lui,e appare convinto.
'Non è vero. Jean ti ha picchiato.'
Ride di gusto.
'Questo lo so.'
'Quel figlio di...'
'Shh,' sussurra,prendendomi una mano,'non ti scaldare troppo!'
Mio malgrado,mi scappa un sorriso.
'Sissie,sono quasi le due del mattino,va' a dormire.'
'Non ho sonno.'
Sembro una bambina capricciosa,e lui mio padre.
E alla fine,dopo altri cinque minuti di capricci,il paparino ce l'ha vinta,perchè entra l'infermiera e mi prega di uscire.


Oggi Brian non c'è a scuola.
Sarà ancora in convalescenza,di sicuro,ma io mi sento completamente inquieta,non posso stare un minuto senza sapere dov'è e come sta. Non ho intenzione di lasciare che lo feriscano di nuovo.
E il fatto che sia in classe con i principali bulli della scuola non mi aiuta affatto.
Sono agitata per il resto della mattinata,non riesco a concentrarmi un minuto della lezione.
Bri,ti prego,torna.
Ho deciso,appena questa dannata campanella dell'ultima ora suona,vado a l'ospedale e chiedo di lui.
Se non c'è,mi farò dire il perchè.
Arrivo alla segreteria.
Una ragazza con dei meravigliosi riccioli rossi mi osserva stupita.
Cos'è?Sono troppo piccola per avere qualcosa di urgente da fare?
'Mi scusi..sto cercando Brian Molko. So che ha passato la notte qui,stanza 306,se non mi sbaglio.'
'Controllo subito'
Esibisce il classico sorriso a trentadue denti,falso,da addetta ai rapporti con la clientela.
'Ecco qui. Lievi traumi facciali,giusto?'
Storco la bocca su quel 'lievi'. Ma ha visto come l'hanno ridotto?
'Esatto,sì.'
'Il tuo amico è stato dimesso questa mattina,sarai contenta di saperlo.' sorride ancora.
No che non sono contenta,cretina.
Io voglio vederlo,e se qui non c'è,tu mi aiuterai a trovarlo.
'E..ehm..sa per caso dov'è andato?'
Questa volta il sorriso svanisce,e appare basita.
'Beh..a casa sua credo.'
Ecco,fin qui potevo arrivarci anche io..se solo riuscissi a cavarle di bocca l'indirizzo,sulla denuncia è fra i dati principali,e loro devono averne sicuramente una copia.
'Mi farebbe un enorme piacere,se potesse darmi l'indirizzo.'
Sposta lo sguardo a destra e a manca,come per accertarsi che non ci sia nessuno nei paraggi,ma non è ancora convinta. 'Sono informazioni riservate...' afferma,piano.
'La prego,è il mio ragazzo,voglio fargli una sorpresa.'
Lo dico recitando perfettamente la parte della fidanzatina fedele,che intenerisce sempre con la sua dolcezza.
In realtà non so nemmeno se stiamo insieme,io e Brian,molto probabilmente no,e soprattutto si presume che la fidanzatina fedele conosca l'indirizzo del suo ragazzo,ma sono i dettagli che per una segretariucola indaffarata non fanno la differenza.
'E va bene,' concede sottovoce. 'ma non farti scappare una parola.'
Detto ciò,estrae un foglio da una cartellina trasparente,fingendo totale indifferenza,e copia qualcosa su un post-it.
Rue Sigmund Freud,numero 12.
La ringrazio e mi fiondo alla ricerca della strada. So dov'è,o almeno conosco la zona.
E' molto vicina al parco dove hanno arrestato suo padre,ecco perchè era lì quel giorno.
Ecco qui,il cartello trionfante recita: Rue S.Freud
Numero 8.
9
10
12.
Il cancello è sovrastato da qualche rampicante,come tutti gli altri,e il campanello è nuovo,lucente.
Suono.
Mi risponde una voce metallica,ma che riesce comunque a essere del velluto sporco che la contraddistingue fra mille altre.
'Chi è?'
'Bri,sono Sissie'
Non risponde,si limita ad aprire il cancello.
Raggiunto il portone,busso due volte.
Mi apre lui,struccato,maglietta semplice e pantaloni neri,il viso ancora un po' gonfio,ma comunque in condizioni migliori di ieri. 'Chi si vede.' abbassa gli occhi sulla mia borsa.
'Sei uscita da scuola?'
'Già. All'ospedale mi hanno detto che ti hanno dimesso.'
'Sì,stavo cercando di riposare,in effetti. Ma a quanto pare qualcuno ha deciso di impedirmelo.' mi guarda rassegnato.
'Scusami.'
'Entra,non vorrai restare lì.'
Mi apre la porta del tutto,e io mi ritrovo catapultata nel suo mondo.
Sul divano,dove probabilmente era seduto prima di venirmi ad aprire,sono posati una giacca e un pacchetto di Malboro Gold.
Gold,come lui.
Il profumo che è nell'aria è senza dubbio il suo,ma non se ne può godere più appieno se non qui,nel regno del mio dolce principe.
Si abbandona sullo schienale di raso rosso,e tira fuori una sigaretta.
'Come stai?' gli chiedo poi.
Mi guarda con tanto d'occhi grigi. (sì,oggi sono grigiastri)
'Bene,te l'ho detto.'
'Brian,ti prego. Hai rischiato brutto ieri notte...forse...'
'Forse?'
Non so se ho il coraggio di dirlo.
'Forse dovevi smettere di cantare quella canzone.'
Rimane in silenzio,come in meditazione.
Poi sputa fuori tutte le sue verità,con rabbia:
'Quella è una mia canzone,l'ho scritta io,riguarda il mio mondo,le mie esperienze,non intendo rinnegare quello che sono e la mia musica perchè un branco di rozzi ignoranti non capiscono. E' un paese di merda,cazzo,Sissie,io non intendo adeuguarmi.'
'Bri,io ti capisco.'
'No,non puoi capirmi. Sei una bambina,Sissie.'
Ma io voglio capirti,a tutti i costi. Io ti amo.
'Spiegati allora,Brian. Non posso capirti se non so niente di te.'
'Sai quello che c'è da sapere. Non ti conviene saperne di più,dammi retta.'
Non ho intenzione di darmi per vinta,proprio no. Se speri di liquidarmi anche questa volta,ti sbagli,e di grosso.
'No,non è vero niente. La tua famiglia,il tuo mondo...Bri,io non so niente!!!' sto gridando.
Lui mi guarda torvo. Sembra arrabbiato,ha gli occhi pieni di odio,ma so che non è diretto a me.
'Lo vuoi sapere,Silvie,eh?' comincia,rabbioso 'Vuoi sapere sono ormai cinque anni che mio padre continua a tradire mia madre?
E' in carcere adesso,lo sai,l'hanno arrestato per abusi e sfruttamento della prostituzione. Barry ha un lavoro di successo,guadagna un sacco di soldi,si può dire che mi mantenga lui. E no,non me ne vergogno.
Non mi vergogno neanche del fatto che meno di un anno fa sono stato con un ragazzo. Era più grande di me,di cinque anni,il figlio della migliore amica di mia madre. Era bello,adoravo i suoi capelli e le sue braccia forti,sì,ma ci siamo lasciati dopo quella volta. Ha detto che lui no,non era così,era stata una svista del momento,non aveva quei gusti. Io sì,però,Silvie,a me piacciono anche i ragazzi. Spesso più delle ragazze.
Bevo,fumo e prendo regolarmente dosi di prozac. Adesso che lo sai sei contenta,bambina?
Capisci qualcosa in più?'
'Certo.'
 
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loriada
view post Posted on 3/11/2010, 20:26     +1   -1




CITAZIONE (arual66 @ 3/11/2010, 19:43) 
'Non è successo niente.' mi tranquillizza lui,e appare convinto.
'Non è vero. Jean ti ha picchiato.'
Ride di gusto.
'Questo lo so.'
'Quel figlio di...'
'Shh,' sussurra,prendendomi una mano,'non ti scaldare troppo!'

Ahahahahahah mi fa troppo ridere... pero :grrr: a questo Jean gli farei un....... meglio non continuare....vah.....

CITAZIONE (arual66 @ 3/11/2010, 19:43) 
Lui mi guarda torvo. Sembra arrabbiato,ha gli occhi pieni di odio,ma so che non è diretto a me.
'Lo vuoi sapere,Silvie,eh?' comincia,rabbioso 'Vuoi sapere sono ormai cinque anni che mio padre continua a tradire mia madre?
E' in carcere adesso,lo sai,l'hanno arrestato per abusi e sfruttamento della prostituzione. Barry ha un lavoro di successo,guadagna un sacco di soldi,si può dire che mi mantenga lui. E no,non me ne vergogno.
Non mi vergogno neanche del fatto che meno di un anno fa sono stato con un ragazzo. Era più grande di me,di cinque anni,il figlio della migliore amica di mia madre. Era bello,adoravo i suoi capelli e le sue braccia forti,sì,ma ci siamo lasciati dopo quella volta. Ha detto che lui no,non era così,era stata una svista del momento,non aveva quei gusti. Io sì,però,Silvie,a me piacciono anche i ragazzi. Spesso più delle ragazze.
Bevo,fumo e prendo regolarmente dosi di prozac. Adesso che lo sai sei contenta,bambina?
Capisci qualcosa in più?'
'Certo.'

Caspita è scritto veramente bene.... mi piace da morire da l'idea di una rabbia fredda e glaciale ma inesorabile e profonda... da stringere il cuore...
 
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Hannah With The Beatles
view post Posted on 4/11/2010, 10:35     +1   -1




Mi sta prendendo proprio tanto questo racconto.
Mi piace perchè scorre così naturalmente, come se fosse reale...

:ooh:
 
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80 replies since 27/10/2010, 13:59   1697 views
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