Premetto che questo resoconto l'ho scritto per un forum non dei placebo, ma lo posto cmq anche qua xD
l'ho appena buttato giù...
Sono stata a vedere i Placebo a Roma... non pensavo potesse esistere un'esibizione migliore di quella di Milano 2006 ma mi sbagliavo...
Sono arrivata con mia sorella e tre amici ai cancelli dell'ippodromo alle 8 meno un quarto di mattina, quando ancora era deserto e abbiamo toccato per primi quei cancelli.
Ora dopo ora abbiamo cercato di informarci per sapere un po' quale sarebbe stato il percorso per arrivare al parco dato che lì dentro il posto è infinito xD prima che arrivasse altra gente ai cancelli io e un mio amico ci siamo intruffolati dentro per vedere un po' com'era ma non si capiva nulla, c'erano 200 strade che portavano sotto il palco e alla fine gli unici 2 ragazzi simpatici della security c'hanno portati sopra il palco, è stato divertente xD
poi ci siamo rimessi in fila e la security ci ha garantito un percorso breve e guidato fino a sotto il palco, che dire, dopo ore di illusione e speranza in un percorso decente alle 7 e 30 di sera hanno spalancato quei cancelli dei quali ormai i nostri corpi avevano assunto la forma... ho corso più veloce che potevo...per poi scoprire che l'ingresso vicino al palco era stato chiuso all'ultimo -.-
ci hanno fatto correre all'infinito, in mezzo a bancarelle chioschi e quant'altro, con la gente che ci guardava e rideva di noi (mah) fino a scoprire con una rabbia irrefrenabile che si doveva fare una seconda fila, alle transenne, per un secondo controllo del biglietto...questa cosa ancora non me la sono spiegata. In poche parole: la fila si era decisamenre capovolta, perchè come ci hanno fatto tornare indietro perchè avevano chiuso l'ingresso quelli che stavano dietro si sono ritrovati davanti. Non vi dico la rabbia, tanta fatica per niente. Verso le 8 circa si sono decisi ad aprire le transenne, ho corso con tutta la poca forza che mi era rimasta, ma quella prima fila la desideravo troppo, e alla fine ci sono riuscita, per la terza volta in prima fila, mi trovavo esattamente davanti all'asta del microfono di Brian^^. Arrivati lì, schiacciatissimi, ci siamo trovati ad implorare la security per un sorso d'acqua, che non è arrivato fino alla terzultima canzone. Questo per sottolineare l'organizzazione pessima del festival e i pochi interesse e professionalità dei lavoratori nella sicurezza.
Ma alla fine ero lì, ad aspettare di vedere il mio gruppo preferito per la terza volta e ho messo da parte la rabbia nei confronti della security e mi sono rilassata... sono saliti sul palco gli howling bells, li ho trovati abbastanza bravi, specialmente su un paio di canzoni.
Durante l'esibizione del gruppo spalla ricordo di aver visto Steve da dietro e di aver iniziato a salutare e lui, carinissimo, ha ricambiato il saluto^^
Poi finalmente, dopo una pausa per allestire il palco, si sente l'inizio di Infra-red, ancora loro non erano sul palco...c'è stato il tanto, quei 3/4 secondi in cui ancora loro non si vedevano, ma ho avuto il tempo di realizzare che erano lì, che avrei sentito quella magnifica voce, che mi avrebbero emozionata come sempre, che avrebbero segnato un'altra volta, per sempre, la mia anima.
Sale Steve, si sentono le urla, il pubblico va in delirio. Segue Stef, che si mette al bordo del palco per godersi tutti gli applausi, tutto l'affetto e la stima dell'audience italiana. E poi Brian, con la sua faccia a strafottente, con quello sguardo un po' dolce un po' pungente, e da lì fu delirio. Ricordo alla perfezione tutte le grida, quelle voci ancora mi rimbombano dentro, i salti, le mani un po' levate verso il cielo, un po' verso di loro, quasi a cercare di toccarli.
E così partì Infra-red, con Brian un po' distratto che non ricordava esattamente le parole, ma nessuno ha da ridire se ripete due volte la stessa strofa, lui può
Di seguito because I want you...E gli sguardi di tenerezza fra lui e Stef, e quante mani li indicavano, l'unico modo per fargli capire quanto avevamo desiderato vederli, quanto ci danno ogni volta che abbiamo la possibilità di assistere al loro spettacolo. E ancora Meds, una versione inedita, metà piano version e metà album version, una grande trovata, con Brian sul finale che finge di aver dimenticato il testo (con un'espressione buffissima sul volto, ormai ricoperto di gocce di sudore sotto quei riflettori) "trying my best not to......forget". Ricordo su questa canzone di aver aperto la borsa e aver tirato fuori il nostro telone e averlo sventolato finchè Brian non l'ha letto, ancora una volta...E' fantastico quando si ferma a leggere ciò che gli scrivono i fan^^. E poi il mitico discorso sul gay village "io stefan volevamo andare al gay-village, ma il gay-village è chiuso di lunedì...quindi...stanotte...il gay-village è qui!...questa canzone si intitola Drag!" e Stef proteso sul pubblico ad ancheggiare in un accenno di Gay-dancing.
Di seguito Space Monkey, la mia preferita dall'ultimo album Meds, un po' per l'atmosfera surreale, un po' per il perfetto stile Placebo, classico ma rinnovato sotto una nuova luce di elettronica e suoni metallici. Che dire, Brian ha dato il meglio di se, per 4 minuti circa abbiamo potuto rivedere il vecchio e tanto amato Nancy Boy all'opera, con microfoni-metafora e aste buttate per terra, carezze al bassista e urla quasi disumane fra il pubblico un po' in estasi un po' in delirio. E di seguito Soulmates, la versione modificata, bruscamente incisiva di Sleeping With Ghosts... "Fuck the government, and fuck their killing, fuck their lies!", sempre commovente da sentire live, anche solo per la passione e il sentimento che i tre mettono nella performance, "perchè le anime gemelle non muoiono mai". E poi uno dei pezzi più attesi, reinserito fortunatamente nella scaletta della seconda parte del meds tour, e acclamatissimo dal pubblico, "I Know". Con un paio di modifiche apprezzatissime al testo come "I'm all wrapped up in my addictions" ha unito quasi tutti in un coro di voci e lacrime. Di seguito un'altra ballata in stile Placebo, Follow the cops, con la classica sigaretta in bocca e la mano poggiata su un fianco. Anche se questa è la canzone che mi sono goduta di meno alla ricerca disperata di un plettro appartenente al bassista, che poi ho recuperato (anche se alla fine l'ho regalato al mio migliore amico). E poi uno dei brani più energici della carriera decennale del gruppo, parte Every You Every Me, con i suoi sucker loves e le sue chitarre acide, acide quasi quanto le parole del testo. A seguire Special Needs, che sempre sa emozionare, forse perchè una delle canzoni preferite di Brian Molko, che sembra metterci tutto se stesso mentre la canta...e che sa che il pubblico aspetta con ansia di sentire la frase "special dreams" e allora subito si corregge alla seconda strofa in un "special needs...dreams", mentre l'audience lo indicava, indicava Stef, indicava Steve, perchè alla fine essere lì a vedere il tuo gruppo preferito, urlare a loro, al cielo, le loro canzoni, è il realizzarsi di un sogno speciale. E poi One Of A Kind, uno dei brani dell'ultimo album che rende meglio live, sia per la carica che trasmette, sia per Brian che si diletta in smorfie, versi e gesti al pubblico ("so fuuuuck yooouuu!!!"), sia perchè piace cantare "I'm in a crowd and I'm still alone" mentre sei circondato da migliaia di persone! La band si concede una breve pausa, con un monologo del frontman sulle bellezze che la natura ci pone di fronte, sul bagliore di quella luna che splendeva su di noi e che nessuno dei presenti credo potrà mai dimenticare "I have the most beautiful view of la luna!" e di seguito Without You I'm Nothing, uno dei capolavori della band, la canzone con la quale, per la prima volta live, sono riusciti a strapparmi via una marea di lacrime, e non potrò mai cancellare dalla mente il risuonare di quelle parole così forti in un momento di debolezza, un testo così sofferto per un amore così profondo. Senza un secondo di pausa ha inizio Blind, che Brian Molko canta con gli occhi lucidi, alzati al cielo, quel cielo che l'ha portata via, "if I could tear you from the celing". E per devastare il pubblico, in un mare di gente che salta,grida in totale delirio una doppietta tanto letale quando attesa con fervore, The Bitter End-Special K, fra cori che arrivarono fino al di fuori dell'ippodromo di "parappappapara" e di "see you at the bitter end!". E quasi a conclusione la performance della cover di Kate Bush di Running Up That Hill, quella che durante il concerto è stata definita come "la mia canzone" xD E in effetti la frase "you don't wanna hurt me" (quella che pronuncio nel video) l'ho cantata con gusto xD E poi Taste In Men, live è spettacolare, con un misto di luci rosse e gialle, video assolutamente ambiguo nei magaschermi e una gay-dancing che anche in questo caso (unica pecca) è rimasta solo accennata. E poi il grande finale, Twenty Years, che su "but all will pass will end too fast you know" credo che un po' di malinconia l'abbia messa a tutti i presenti. Su quella frase sono letteralmente scoppiata a piangere, e il dolce sorriso di Brian rivolto verso noi mentre ha visto che piangevamo è stato davvero confortante. Conclusione fenomenale con Twenty Years tirata al massimo, con quell'assolo di chitarra indimenticabile.
E poi foto, fra resoconti e impressioni,sorrisi, stanchezza, lividi e tanta malinconia... fra racconti con gente che purtroppo si incontra solo in queste occasioni... una giornata speciale, una delle più belle della mia vita.
Grazie Placebo.
Edited by ashtray girl - 12/7/2007, 11:09
però l'attesa secondo me va passata fuori, davanti ai cancelli, schiacciata dalla fila dietro, anche la fatica fa parte della giornata... poi quella corsa, per quanto faticosa, ti fa realizzare che il fatidico momento sta per arrivare!! Io non so se rinuncerei a quell'attesa ai cancelli, per ora li ho visti tre volte aspettando come tutti gli altri fuori e sono sempre stata in prima fila, anche se ho faticato un po' credo proprio che ne valga la pena^^
Qui sul forum c'è gente che i Placebo li ha incontrati per davvero, fatto autografi e foto.. eppure non lo scrive sul forum per non creare gelosie (che da parte mia non ci sarebbero..anzi, adoro questi racconti! sentire l'emozione di un'altra persone che ha avuto la possibilità di conoscerli è emozionante. Ma non per tutti è così..). Quindi, nel caso tu abbia cercato di provocarci invidia, non ci sei riuscita.. le cose di cui vantarsi sono ben altre 
