| Bhe la tua fiducia è stupenda, Venus, ma io non ci credo del tutto. Molte cose non vengono dette, non vengono viste, sono silenziosi veleni. Internet in questo senso penso stia facendo molto, mi basta pensare a persone che ho conosciuto online che hanno anche contatti con Giappone e via dicendo, uno scambio culturale certo che può solo far bene. Ma l'Italia (e l'Europa in generale) ha il cancro del tradizionalismo, che si insinua pure nelle menti giovani spingendole alla discriminazione. La discriminazione è un processo mentale immediato, secondo me. Poi io non sono esperta, parlo per quel che vedo e forse sbaglio, in caso correggetemi. Applicando un minimo di ragione e di empatia si risolvono le incomprensioni, ma ci sono parecchie "cocce" dure, che hanno i paraocchi (che sono religione, cultura, nazionalismo etc etc.)
Non sono certa le cose miglioreranno.
Ma penso che ognuno di noi ce l'abbia un sogno di un mondo diverso, sogno infantile, utopistico, ma meraviglioso. Un mondo di non-religione, non-cultura, non-nazione. In cui credere non ha definizione, sapere non ha qualità, essere non ha schemi. Ripeto, vorrei essere un primate, una scimmia, avrei meno problemi. Mi mancherebbe solo scrivere e suonare, perché la più grande opera umana è la musica e l'arte in generale. Forse una rivoluzione ci sarà, i gay pride sono già piccoli atti dimostrativi, e magari verrà considerato primitivo e rozzo questo nostro attuale mondo che discrimina in base a preferenze sessuali, come ora ci sembra stupido il razismo. Ma quanti riformatori dovranno passare di qui? Ancora oggi il razismo è diffuso. Pretendere che tutti aboliscano queste forme di discriminazione è forse troppo, ma almeno una buona percentuale per vivere meglio sarebbe ottima. Magari un po' di fiducia in noi ce la meritiamo.
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