| L’ altro giorno stavo sentendo alla televisione un medico che parlava dei suoi studi sull’omosessualità. Praticamente diceva che si tratta di un fatto puramente genetico. Io ho sempre pensato il contrario, quindi ho iniziato un ragionamento assurdo: 1) La maggior parte delle lesbiche non ha figli ed i gay a volte riescono ad adottarli, quindi se si tratta di genetica i caratteri recessivi (lo stesso discorso vale per i caratteri dominanti) scomparirebbero nel giro di poche generazioni, mentre il fenomeno è in aumento. ES: In una città il 50% delle persone è omosessuale (le statistiche dicono il 30%, ma con l’ andamento attuale mi sembra una percentuale minima) il 25% è “sana” ed il 25% ha solo un carattere recessivo che, quindi, non si manifesta o si manifesta sottoforma di bisessualità (tema che il dottore non ha considerato). In una generazione il 50% sarebbe “sana” ed il 50% avrebbe un carattere recessivo. Nel giro di poche generazioni l’ omosessualità scomparirebbe, ma non è così. 2) L’ omosessualità, allora, è una combinazione di geni materni e paterni del tutto casuale ed indipendente, il crossing over. ES: Un bambino che nasce con i capelli rossi pur avendo i genitori mori può aver preso il colore dei capelli da un nonno che a sua volta lo ha trasmesso ad uno dei genitori, oppure aver ricevuto una combinazione casuale di geni che, come un codice, forma la combinazione “capelli rossi”. 3) Molte persone, però, scoprono di essere omosessuali o bisessuali in seguito a divorzi, violenze subite e qualsiasi altro avvenimento importante e\o doloroso o semplicemente dopo aver incontrato la persona giusta, però dello stesso sesso. Se si tratta di una cosa genetica che abbiamo fin dalla nascita perché alcune persone lo scoprono solo dopo molto tempo? La risposta (credo) sta nel fatto che quando nasciamo abbiamo solo il genotipo, cioè il patrimonio genetico ereditato che non subisce variazioni su cose come la distanza tra gli occhi o le proporzioni del corpo. Anche in caso di chirurgia estetica il DNA non si cambia e chi, ad esempio ha il naso rifatto può trasmettere ai figli il naso storto perché esso rimane scritto nei suoi geni e quelli non si cambiano (o si posso cambiare solo in fase embrionale con le nuove tecnologie in caso di gravi patologie genetiche). Ci sono, però, caratteristiche come la lingua che parliamo, le abitudini e il modo di mangiare che vengono influenzate dal luogo dove viviamo, dalle esperienze che facciamo ecc. Queste caratteristiche fanno parte del nostro fenotipo che è indipendente dal genotipo, variabile e non si può trasmettere. ES: In una gelateria ci sono due ragazze: Una sceglie il gelato al cioccolato ed una al pistacchio. La loro scelta è determinata dai sapori che sono abituate a sentire, anche se tutti per i loro organismi sono commestibili. Per entrambe mangiare è un bisogno primario, ma mangiare ciò che più piace dà più soddisfazione e rende più felici. 4) Non può essere un fatto solo psicologico perché sarebbe come considerarlo come una malattia e non una cosa naturale. È possibile, invece, che tutti noi abbiamo un “genotipo omosessuale” che si manifesta solo a volte.
La conclusione è che l’ omosessualità (come la bisessualità o qualsiasi altro comportamento considerato “anomalo” da molti) fa parte del genotipo, ma si manifesta solo in alcuni casi determinati dal fenotipo. O è trasmissibile solo in parte e più spesso per pura casualità oppure è presente in ognuno di noi. In entrambi i casi può non manifestarsi o manifestarsi dopo molto tempo. Si tratta, quindi, di qualcosa di perfettamente normale nella natura umana che non si può reprimere dato che riguarda uno dei bisogni primari dell’ uomo.
Spero di aver applicato bene le leggi della genetica (in caso contrario correggetemi pure) e di non aver dimenticato nulla. Comunque sia vorrei sapere se è possibile come teoria.
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